Case popolari, nel mirino la gestione dell'Aster
Consiglio comunale: via alla maratona di bilancio con i numeri dell’Aspef. Palazzi: «Potenziamo i centri giovanili e i servizi per i malati di Alzheimer»
MANTOVA. Un via libera bipartisan, col sorriso sulle labbra, al bilancio dell’Aspef; una discussione approfondita sull’Aster, con qualche polemica sui servizi resi alla città dall’ex Mantova Parking nella gestione degli alloggi di edilizia residenziale a palazzo del Mago e in via Volta. E’ iniziata così la maratona del consiglio comunale per l’approvazione del budget. Una maratona preceduta da un post del sindaco Mattia Palazzi sulla sua pagina Facebook: «In meno di due mesi abbiamo preso in mano un bilancio non definitivo e non approvato, abbiamo evitato un taglio di 400 mila euro sulla manutenzione del verde, aumentato di centocinquanta mila euro gli interventi sul piano asfalti e accertato 580 mila in più di Ici, Imu e Tasi su contenziosi prima non previsti. Abbiamo lavorato tutto agosto, convocando 13 commissioni per arrivare in consiglio il prima possibile».
Insomma, ancora oggi e domani per approvare il bilancio preventivo 2016 e poi sotto con il 2016. Per quanto riguarda l’Aspef (il lavoro dell’azienda è stato elogiato da tutti, come era politicamente naturale), è stato il sindaco a tracciare le linee guida per i prossimi anni: «Dobbiamo partire - ha detto - dalla lettura del dato sull’invecchiamento della popolazione mantovana- Ma non solo. Ragionando dei servizi in capo ad Aspef, mi preme sottolineare l’importanza del centro di aggregazione giovanile, che funziona come ammortizzatore sociale per le famiglie. Servono sicuramente più centri, servono investimenti: è per questo che non vendiamo le farmacie, perché ci portano i soldi che servono per investire sul sociale». Altre priorità sono il potenziamento l’assistenza domiciliare, il lavoro sui malati di Alzheimer e la riabilitazione». Di fronte ad un panorama politico omogeneo, la sola voce critica è stata quella di Longfils. Il quale ritiene che l’Aspef non dovrebbe occuparsi di quelli che lui definisce “centri di costo rilevanti” e fuori dalla missione originaria. Il riferimento è per il dormitorio, lo studentato di via Volta, il centro giovanile.
Longfils si è astenuto, nonostante su un bilancio identico avesse votato favorevolmente l’anno scorso: «Perché non si è mosso niente». Conta dei voti: no dei 5 Stelle e quattro astenuti (Longfils, i due leghisti e De Marchi), 26 sì. Più accesa è stata la discussione sull’Aster che, come ha spiegato il direttore Volpi, amplierà il suo raggio d’azione. Dai banchi di minoranza sono arrivate critiche sulla gestione del bike sharing (Gorgati: «Non funziona») ma soprattutto su quella dell’edilizia residenziale. Uno dei nodi più delicati è quello della competenza (che era dell’associazione Sucar Drom) sul campo di via Learco Guerra. De Marchi ha attaccato la vecchia amministrazione e la Lega perché, a suo dire, avrebbero rinunciato allo sgombero del campo. Quanto all’affido della gestione diretta all’Aster, una domanda è stata rivolta dal consigliere Matteo Bassoli (Sel): «Come farà Aster a monitorare il campo?».
Passando alle case popolari, è stato ancora De Marchi ad attaccare (lo hanno fatto anche Longfils e Cappellari): «La verità è che nei condomini non fate niente, i disagi sono costanti». In proposito, secondo Roberto Irpo, Aler dovrebbe lavorare insieme all’Aler. Longfils è poi intervenuto in materia di informatizzazione: «Il Comune deve riavere il suo centro elaborazione dati». Alla fine il piano Aster è stato approvato con 3 no (Lega e De Marchi) e 6 astenuti.
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