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Mantova, sfrattato dorme in auto

Operaio separato ha lo stipendio risucchiato dall’assegno di mantenimento. Esposto in Procura: «Non posso far vivere i miei bimbi al pensionato sociale»

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MANTOVA. Le uniche cose che gli sono rimaste sono il lavoro, e l’affetto per i suoi bambini a cui non riesce più a garantire un tetto sopra la testa. E la testa ora rischia di perderla lui, senza casa, un assegno mensile per i bambini che lo dissangua e costretto a dormire in macchina. Ardian Durrsi ha 42 anni, ed è approdato a Mantova da Tirana 15 anni fa. Ha sempre lavorato da Novellini. Uno stipendio da operaio, con cui riusciva a mantenere la moglie e poi i due figli gemelli, che oggi hanno 12 anni. Una vita non agiata, ma dignitosa, in un piccolo appartamento di Lunetta. Fino a quando sorgono problemi con la moglie, poco più di tre anni fa.

Continuare a vivere insieme è impossibile, e la coppia si separa. I bambini vengono affidati dal tribunale di Mantova a entrambi i genitori, con una “collocazione privilegiata presso la madre”, come si dice in gergo tecnico. «Io li adoro - racconta Adrian - e vorrei passare del tempo con loro. Avrei diritto a tenerli diversi giorni con me, ma non ho più una casa». Il suo stipendio è asciugato da due cessioni per debiti contratti anni fa, e soprattutto dall’assegno mensile che deve corrispondere alla moglie per i due bambini. Per un breve periodo, dal maggio a luglio dell’anno scorso, ha avuto un appartamento a Borgoforte in affitto temporaneo, da Aspef, con un canone di 250 euro. Che riusciva a pagare.

Poi il trasferimento al pensionato sociale di via Ariosto. Una stanza con bagno e una cucina condivisa, al presso di 180 euro, bollette comprese. Per qualche mese Ardian paga, poi smette. Una scalata pagare anche quelli, così si è ritrovato ancora a piedi. Per strada. «Non ce l’ho più fatta a pagare l’affitto e così mi hanno sfrattato». Rimasto senza casa si è rivolto, racconta, ai servizi sociali di Mantova per avere un appartamento vero. «Mi hanno offerto come soluzione il dormitorio di via Ariosto. Ma lì non potrei certo tenere i bambini: come faccio a farli dormire in un posto così?» Ardian sperava che gli offrissero un altro tipo di alloggio, vista la situazione, ma da settembre non si è mosso nulla. Così ha pensato di tagliare la testa al toro e ha presentato un esposto alla Procura di Mantova, chiedendo un intervento. «L’ho fatto per i miei figli, non per me».

Lo stesso procuratore capo Antonino Condorelli ha disposto degli accertamenti, per verificare la situazione dell’uomo. In maggio gli assistenti sociali hanno risposto, spiegando che Ardian è in graduatoria per l’assegnazione di un alloggio Erp a canone moderato. Sui tempi, punto interrogativo. «Da una settimana dormo in macchina. Io posso anche resistere, fino all’inverno, ma i miei bambini no. Sono bravi, vanno a scuola, hanno diritto a una casa vera».(r.c.)

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