Morto a 14 anni, domani l'autopsia
Aperta un’inchiesta per omicidio colposo sull’ospedale di Desenzano che lo aveva dimesso. Gli atti a Brescia. Il papà del ragazzino: «Attesa straziante»
MEDOLE. Sono state acquisite dalla procura le cartelle cliniche relative al ricovero di Alessandro Barbieri, 14 anni, di Medole, all’ospedale di Desenzano, ricovero a cui è seguito, cinque giorni dopo, il decesso.
L’acquisizione è stata compiuta dalla Procura di Mantova, la quale però, per competenza territoriale, ha già inviato gli atti alla Procura di Brescia. E questa ha aperto un’inchiesta con ipotesi di omicidio colposo. Domattina, 3 ottobre, verrà eseguita l'autopsia. L’atto è dovuto: si vuole capire se c’è un nesso fra la causa che ha portato al ricovero di Alessandro in pediatria a Desenzano, e la sua morte; oppure se i due eventi non hanno alcun collegamento. Il ragazzino, che frequentava la prima Itis a Lonato, era uno sportivo e non aveva mai manifestato disturbi particolari, era stato accompagnato al pronto soccorso dai genitori perché aveva una forte tosse e mentre si trovava a scuola, durante un colpo particolarmente forte, aveva macchiato il fazzoletto di sangue.
Dopo tre giorni di ricovero e alcuni accertamenti clinici era stato dimesso dall’ospedale con la prescrizione di un antibiotico per una banale infezione polmonare.
Il primo giorno di scuola dopo la convalescenza, Alessandro è tornato a casa e subito dopo pranzo, mentre si trovava in cortile, si è sentito male. Ha avuto il tempo di chiamare la mamma, ma un’emorragia interna lo ha portato in pochi minuti all’arresto cardiaco.
Il sospetto, secondo il medico legale che ha stilato il certificato di morte, è che a uccidere con tale violenza il ragazzino, sia stato un aneurisma addominale. La domanda che la Procura si fa ora è: l’episodio della tosse con sangue era un avvertimento? L’ospedale non ha compiuto accertamenti a livello addominale?
«È quello che vogliamo sapere - racconta, sconvolto, il papà Roberto, elettricista - Adesso siamo in questa attesa straziante, il corpo del nostro bambino alle camere mortuarie di Mantova, e noi non sappiamo nulla. Ci sarà l’autopsia, ma non è ancora stata fissata la data».
La morte del giovane Alessandro ha scosso profondamente la comunità di Medole. Sgomento unito alla rabbia. «Non si tratta di muovere accuse, ma qui tutti ci fidiamo dell’ospedale di Desenzano, ci sembra davvero strano che non abbia trovato nulla e si sia deciso di dimettere il ragazzo» affermano molti in piazza, discutendo di quanto accaduto. Tutto il paese, l’altro ieri, si è riversato nelle vie perché l’arrivo dell’elisoccorso ha destato curiosità e stupore. «Speriamo davvero si possa far chiarezza, soprattutto per aiutare la famiglia a superare questo momento terribile».
L' agghiacciante notizia della morte di Alessandro è arrivata sul parquet del palazzetto di Asola mercoledì sera, mentre i suoi compagni di squadra, quella del Basketlions Under 15, si stavano allenando. «Una notizia che ci ha distrutto - commenta il dirigente Claudio Cremoni - Alessandro quest’anno non aveva ancora cominciato a giocare. Ma l’anno scorso era il capitano. Un ragazzo bravissimo, preciso, educato. Aveva grinta e determinazione. Per questo l’avevano voluto capitano. Nel fine settimana lo ricorderemo durante le partite con un minuto di silenzio. Ma poi faremo anche di più». (l.c.)
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