Mantova, sos dai disoccupati, arriva lo psicologo
Progetto Asl: uno spazio per reagire e vincere il malessere. Fase uno: formati i sindacalisti per fornire le prime risposte
di Roberto BoMANTOVA. Un’equazione scontata: tanti disoccupati, tanto malessere psicologico.
Emozioni forti, come rabbia, ansia, delusione e depressione. Tra i primi a raccogliere l’invocazione di aiuto anche i sindacati, che però ad un certo punto non sono più stati in grado di gestire l’ondata di disperazione e fornire risposte adeguate alle persone finite in cassa integrazione o licenziate.
Alcuni delegati hanno bussato alla porta dei dipartimenti dell’Asl di Prevenzione Medica e del servizio Dipendenze per chiedere a loro volta aiuto: «Noi riusciamo a dare informazioni di carattere lavorativo, su legislazione e ammortizzatori sociali, ma non ce la facciamo ad affrontare gli altri problemi personali, diteci voi come dobbiamo comportarci».
Grazie ad un pool specialistico è nato un percorso sperimentale di supporto psicologico per affrontare il disagio da perdita del lavoro, temporanea o definitiva. «Un ambito di lavoro inedito nel nostro territorio provinciale – sottolineano dall’Asl – con nessuna esperienza vicina al Mantovano con cui fosse possibile un confronto». Nonostante questo un gruppo di operator idell’Asl si è messo al lavoro e a fine luglio si è conclusa la prima parte del percorso di supporto psicologico offerto ai delegati sindacali in collaborazione con le segreterie di Cgil, Cisl e Uil. Il pool è composto dagli psicologi del consultorio Doriana Paganini e Bruno Boccaletti, Chiara Prati del dipartimento di Prevenzione Medico e Roberta Pasotti del dipartimento Dipendenze.
«Questo progetto – spiegano dall’Asl – è nato dalla collaborazione e dal confronto con alcuni delegati sindacali che avevano manifestato la difficoltà che loro stessi vivevano nel cercare di dare risposte alle diverse domande di aiuto provenienti dai lavoratori in cassa integrazione, mobilità o licenziati».
Il materiale e le testimonianze raccolti hanno permesso di cogliere due diversi ordini di bisogni. Da una parte la necessità di fornire ai delegati sindacali un supporto tecnico nella loro funzione di primi ricettori del malessere e del disagio, dall'altra è emersa l'esigenza di creare uno spazio dedicato ai lavoratori disoccupati, per offrire loro un'occasione di rielaborazione dell'accaduto.
Si è così giunti all'organizzazione, nei mesi di maggio e giugno, di un seminario nel corso del quale gli psicologici dell'Asl hanno inquadrato gli effetti che il lavoro produce sui processi mentali, le conseguenze psicologiche derivanti dalla perdita del lavoro, descrivendo segni e sintomi delle diverse forme di malessere che si possono manifestare. Terminata la prima fase, ora si apre la seconda, quella più specifica e che riguarda i lavoratori in difficoltà e che si concluderà a fine anno. «I risultati soddisfacenti ottenuti da questo primo percorso sperimentale – spiegano dall’Asl – hanno fatto emergere la volontà di proseguire sulla strada della co-progettazione con l'obiettivo di offrire uno spazio di gruppo strutturato, dedicato ai lavoratori disoccupati».
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