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Infarto a scuola, intervento unico al mondo sulla liceale

La studentessa di 14 anni del Belfiore colpita da arresto cardiaco durante l'ora di ginnastica tre settimane fa è stata dimessa dall'ospedale ed è in buone condizioni. Giorni fa è stata sottoposta ad un'operazione mai eseguita su una paziente così giovane. Una squadra composta da chirurghi e cardiologi del Poma le hanno inserito un defibrillatore sottocute senza toccare cuore e vasi sanguigni

di Roberto Bo
2 minuti di lettura

MANTOVA. Un defibrillatore semi-automatico le ha salvato la vita tre settimane fa a scuola dopo l'arresto cardiaco che l'aveva colpita durante l'ora di ginnastica. Un defibrillatore unico al mondo impiantato nel torace alcuni giorni fa al Carlo Poma le consentirà una vita normale.

La studentessa del liceo Belfiore di Mantova che il 17 settembre si era sentita male durante l'ora di educazione fisica ha lasciato l'ospedale di Mantova ed è in buone condizioni di salute. A riferirlo è l'ospedale cittadino, dove la ragazzina nei giorni scorsi è stata sottoposta ad un delicato intervento praticato per la prima volta al mondo su una paziente così giovane.

Alla 14enne è stato inserito un defibrillatore sottocute senza toccare cuore e vasi sanguigni. "Una tecnologia - comunica il Poma in un comunicato stampa - unica al mondo, applicata all’ospedale di Mantova e impiantata per la prima volta a una ragazzina di 14 anni". Il defibrillatore ha le dimensioni di una scatola di fiammiferi e rilascia una scarica qualora si dovesse verificare un'aritmia ventricolare. Funziona a batteria e ha un'autonomia di diversi anni con possibilità di ricarica.

L’azienda ospedaliera Carlo Poma è tra i pochi centri italiani a eseguire questo intervento, che ha visto protagonista l’équipe multidisciplinare guidata dal chirurgo toracico Andrea Droghetti (della struttura di Chirurgia Toracica diretta da Giovanni Muriana) e composta dai cardiologi Patrizia Pepi e Alberto Reggiani (Cardiologia di Mantova, direttore Roberto Zanini), Daniela Pozzetti e Mario Pasqualini (Cardiologia di Pieve di Coriano) con l’aiuto del direttore del Capo Dipartimento Cardio Toraco Vascolare Maria Cristiana Brunazzi.

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Per le sue caratteristiche di non invasività - il sistema non necessita dell’inserimento di elettrocateteri nel cuore – il defibrillatore sottocutaneo utilizzato al Poma costituisce una straordinaria novità tecnologica in termini di efficacia e sicurezza. Le due componenti, il generatore e l’elettrocatetere, vengono posizionate rispettivamente sul lato sinistro della gabbia toracica e nella regione sternale.

Il chirurgo toracico Andrea Droghetti ha studiato e messo a punto una tecnica sottomuscolare a due incisioni in grado di ridurre il numero di tagli e migliorare il comfort del paziente portatore di defibrillatore. Droghetti, che ormai vanta la maggiore esperienza nazionale di impianti, forma chirurghi e cardiologi per l’applicazione di questa tecnica, tanto che il Poma è divenuto Centro Altamente Specializzato di Addestramento Europeo. Spiega il chirurgo: “Siamo felici di offrire e diffondere questa nuova tecnologia salvavita a pazienti affetti da malattie aritmologiche, che sono spesso giovani e a rischio di morte cardiaca improvvisa, come nel caso della ragazzina di questi giorni. Questo defibrillatore sottocutaneo rappresenta una delle frontiere più avanzate della tecnologia applicata alla chirurgia mini-invasiva in ambito cardiologico. Siamo riusciti a far apprezzare la nostra tecnica con ottimi risultati clinici, grazie alla collaborazione con i cardiologi e al supporto della direzione strategica”.

La paziente 14enne operata da Droghetti nei giorni scorsi al Poma è affetta da una cardiopatia congenita e il 17 settembre era stata colta da arresto cardiaco durante l’ora di educazione fisica al liceo Scientifico Belfiore. Dopo i primi soccorsi a scuola prestati dal personale scolastico era stata ricoverata in Rianimazione e quindi sottoposta all’intervento di impianto del defibrillatore. E' stata dimessa poche ore fa.

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