Tempo scaduto per la pista, la palla passa al Comune
Ciclabile per Belfiore, l’azienda avrebbe dovuto iniziare i lavori il 7 ottobre. M5S: amministrazione poco trasparente. Murari: incasseremo la fideiussione
di Sandro MortariMANTOVA. La futura ciclabile sul cavalcavia di Belfiore si allontana. Il consorzio MontMart, che aveva l’obbligo di realizzarla in cambio del mancato versamento degli oneri di urbanizzazione relativi alla lottizzazione Monsignor Martini, ha lasciato scadere il permesso di costruire senza aprire il cantiere. Ciò significa che non realizzerà più l’opera e costringerà il Comune a subentrare.
Ad annunciare la scadenza del permesso di costruire sono stati i consiglieri comunali del Movimento Cinquestelle, Michele Annaloro e Tommaso Tonelli. «Il consorzio non ha adempiuto all’obbligo di iniziare i lavori entro il 7 ottobre scorso. Spiace constatare ancora una volta - affermano - che l’amministrazione comunale non renda edotta la cittadinanza su temi così sentiti, obbligandoci ad effettuare diversi accessi agli atti per avere quelle informazioni che un’amministrazione trasparente dovrebbe fornire».
Ci penseranno loro, nelle prossime settimane, a spiegare ai cittadini con un incontro che cosa è successo alla ciclabile. «Arrivano con un mese di ritardo - replica l’assessore all’urbanistica Andrea Murari - perché già da tempo avevo annunciato pubblicamente che, di fronte alle inadempienze dei privati, avremmo escusso la fideiussione e ci saremmo sostituiti a loro. E così abbiamo fatto. Ho già dato ordine all’ufficio legale procedere all’incasso della fideiussione. Dopodichè ci penseremo noi a realizzare quella ciclabile tanto attesa dalla città».
In ballo ci sono 800mila euro di garanzie bancarie a fronte di un costo della ciclabile preventivato in 769mila. Il Consorzio MonMar, costituito dalla coop La Leale di Roncoferraro, da Condotte immobiliare spa di Roma e da singoli proprietari del terreno lottizzato, aveva chiesto il permesso di costruire il 14 marzo 2014. L’8 ottobre successivo lo Sportello unico glielo aveva rilasciato con l’obbligo di avviare i lavori entro il 7 ottobre 2015. A causa, poi, della crisi in cui versa l’edilizia il permesso era stato ritirato solo il 3 febbraio scorso. «Pur comprendendo la situazione di difficoltà in cui si muovono - dice Murari - non hanno rispettato l’impegno che si erano presi. I tempi si allungano? Sì, se pensiamo che i lavori avrebbe dovuto cominciare il 7 ottobre; ma se non intervenissimo noi, dovremmo rinnovare di un altro anno il permesso di costruire, con il rischio di essere, nel 2016, nelle stesse condizioni di oggi».
La ciclabile dovrebbe sorgere sul lato sinistro, dal rondò di viale Nuvolari (guardano in direzione cimitero); lunga 450 metri, avrebbe tre interruzioni all’altezza di viale Pompilio, di strada Dosso del Corso e di via Cremona, per poi allacciarsi, davanti alla Bruschetta, a quella che porta ad Angeli. «Il passaggio sul cavalcavia è pericoloso - mette in guardia Enrico Grazioli, consigliere comunale del Psi - per tutti gli attraversamenti previsti. Però, bisogna farla anche così, è troppo importante per la città». E ricorda il suo impegno decennale a favore di quell’infrastruttura quando nel 2003, a nome della Uil pensionati, raccolse 3mila firma per spingere il Comune a realizzarla. «Quella ciclabile - aggiunge - creerà problemi alla viabilità perché richiederà un restringimento della carreggiata. Andava fatta a destra».
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