Un numero verde anti-bulli. Il prefetto: «Ragazzi, usatelo»
"Un’iniziativa fino ad ora poco pubblicizzata ma che tutti insieme dobbiamo far conoscere", ha detto il prefetto sul numero verde 43002
Luca ScattoliniMANTOVA. «Un’iniziativa fino ad ora poco pubblicizzata ma che tutti insieme dobbiamo far conoscere». Così il prefetto Carla Cincarilli si esprime in merito al numero verde 43002, nato da una direttiva del ministero degli Interni il 15 settembre 2014, al quale ci si può rivolgere con un sms segnalare episodi di bullismo o di spaccio di droga nelle scuole. Nel messaggino occorre segnalare il nome del capoluogo di provincia per esteso e una breve descrizione della segnalazione; il sistema invierà al cittadino un sms di risposta e automaticamente il messaggio sarà inoltrato alla questura competente per la provincia segnalata.
L’iniziativa è stata presentata in Prefettura dove oltre alla Cincarilli erano presenti anche gli assessori provinciali Francesca Zaltieri ed Elena Magri, gli assessori comunali Iacopo Rebecchi e Marianna Pavesi, il provveditore Patrizia Graziani, il comandante della Polizia locale Paolo Perantoni, il presidente Apam, Daniele Trevenzoli, Cristina Reggiani dell’Unicef ed esponenti di Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza ognuno dei quali ha illustrato le iniziative messe in campo per affrontare queste problematiche.
«Vogliamo creare un logo antibullismo per far riflettere – spiega la Zaltieri – Chi si impegnerà nelle azioni contro il bullismo avrà questo simbolo come marchio per essersi distinto».
Aggiunge la Graziani: «Abbiamo svolto diverse iniziative con le forze dell’ordine e altre ne faremo prossimamente per formare studenti e docenti. Il corso che abbiamo predisposto ha già cento iscritti. Inoltre abbiamo creato all’Istituto Manzoni di Suzzara il centro di promozione della legalità». L’assessore Pavesi informa che «stiamo partecipando a bandi regionali per le associazioni sportive per prevenire, attraverso lo sport, fenomeni come bullismo, delinquenza e microcriminalità».
«Noi svolgiamo presìdi nei luoghi di aggregazione degli studenti, come ad esempio le stazioni passanti degli autobus e qui, alla “divisa” ,viene riconosciuto il ruolo di aiuto e non punitivo» afferma il comandante Perantoni.
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