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Scuola, sindacati spaccati: lo Snals difende il bonus

Il segretario Russo boccia la proposta della Cgil di boicottare il rimborso culturale: «Assurdo usarlo per i corsi di aggiornamento: quelli deve garantirli il ministero»

di Nicola Corradini
1 minuto di lettura

MANTOVA. Sindacati spaccati sul bonus da 500 euro agli insegnanti per l’aggiornamento professionale. Dopo la proposta dura della Flc Cgil di Mantova, che propone ai professori di boicottare la novità introdotta dal governo Renzi destinando il bonus all’organizzazione di corsi di aggiornamento nelle scuole aperti a precari e personale non docente, interviene il sindacato autonomo Snals che boccia senza riserve la proposta. «Boicottare? Non se ne parla – dice il segretario Tino Russo – non inviteremo mai gli insegnanti ad autoespropriare una parte del proprio stipendio per finanziare corsi di aggiornamento che devono essere organizzati e coperti economicamente dal Ministero».

[[(gele.Finegil.StandardArticle2014v1) Mantova, bonus di 500 euro agli insegnanti. La Cgil: «Boicottiamolo»]]

La divisione è profonda, nonostante tanto i sindacati confederali quanto gli autonomi abbiano alzato numerose critiche alla legge della Buona scuola. Ma è evidente che tra Cgil e Snals c’è una differenza di base nella ragione che spinge a contestare la riforma. Non a caso, Snals e Cgil hanno indetto assemblee distinte nelle scorse settimane per fare il punto con il personale sulla riforma.

Ma se questa distinzione (la Flc ha organizzato le assemblee assieme a Cisl e Uil) è in parte legata anche a vicende locali (una querelle sull’elezione delle rsu in una scuola di provincia) e sulla natura autonoma (appunto) dello Snals, su questa vicenda del bonus per gli insegnanti emergono dei distinguo più profondi.

«Ci sono evidentemente sensibilità diverse – dice Russo – Noi registriamo con soddisfazione il fatto che i bonus siano già un dato concreto per i docenti. E giudichiamo positiva l’iniziativa, perché finalmente usciamo dalla visione impiegatizia dell’insegnante. È giusto considerare un docente che va a teatro, che compra libri, che partecipa a Festivaletteratura e al Festival della filosofia, come un professionista che aggiorna e amplia le proprie conoscenze».

La Flc ha attaccato il bonus su due fronti: la mancata estensione del beneficio a precari e personale non docente e il carattere individuale (“individualista” è l’accusa lanciata alla novità e alla riforma della Buona scuola dal segretario provinciale Massimiliano De Conca) dei meccanismi di erogazione del bonus. «Io davvero non capisco – dice Russo – Certo, è auspicabile che questo beneficio venga erogato a tutti i docenti, ma occorre anche tener presente che con le 50-60mila assunzioni programmate per il prossimo anno, di supplenti annuali nelle scuole ne rimarranno davvero pochi. E credo anche che sia giusto riconoscere una specificità di chi nella scuola svolge il ruolo di insegnante».

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