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Mantova, la battaglia dei rifiuti: Tea chiama i sindaci

Prima l’incontro su Aimag, poi si discute la proposta per Mantova Ambiente. Due nodi sul tavolo: durata dell’affidamento e recupero degli insoluti

Sandro Mortari
2 minuti di lettura

MANTOVA. Oggi è il giorno cruciale per Tea in vista del rinnovo dell’affidamento a Mantova Ambiente del servizio di raccolta e smaltimento rifiuti. Alle 17, infatti, i tre soci pubblici, e cioè Tea, Siem e Sisam si riuniranno per esaminare la proposta della cabina di regìa in vista del passaggio fondamentale da chiudere entro l’anno, e cioè l’individuazione del socio privato di Mantova Ambiente. Dopo le fibrillazioni dei giorni scorsi causate dalla decina di Comuni che, seguendo Borgo Virgilio e Curtatone, sembrano orientati a non rinnovare il servizio rifiuti alla società preferendo lo svolgimento di una gara, il faccia a faccia tra sindaci diventa fondamentale per capire se vi sono o meno margini per recuperare la fronda anti-Tea.

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Lo scorso marzo i soci pubblici decisero di istituire una cabina di regìa formata da otto sindaci, dall’amministratore delegato di Mantova Ambiente Ivana Bertolasi e da un rappresentate di ciascuno dei tre soci pubblici. Il suo mandato era quello di individuare una linea condivisa per arrivare al rinnovo dell’affidamento diretto del servizio a Mantova Ambiente. Dopo quattro incontri la cabina di regìa è pronta ad illustrare oggi la sua proposta sulla durata dell’affidamento, sulla modalità del servizio di igiene urbana per ottenere economie di scala, sulla gestione della morosità e sugli investimenti.

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I Comuni dissidenti contestano su tutta la linea: non piace, infatti, la durata dell’affidamento previsto in 15 anni (ma il sindaco di Mantova Palazzi ha già detto che è pronto a scendere a 10 per ammortizzare i 10 milioni di investimenti previsti); e non sono d’accordo su come Mantova Ambiente vorrebbe gestire il problema degli insoluti, cioè delle somme perse da coloro che non pagano le bollette (i dissidenti vorrebbero un’azione più energica che non si limitasse ai solleciti per lettera). Il sindaco del capoluogo, che con il 73% controlla Tea, è pronto ad accogliere eventuali proposte alternative rispetto al documento elaborato: «Se Mantova Ambiente perde l’affidamento diretto dei rifiuti - aveva detto in consiglio comunale - si rischia di esporre Tea allo shopping dei grandi gruppi».

Alle 15 è previsto un altro appuntamento importante. Tea riunirà i Comuni soci per parlare della manifestazione di interesse nei confronti del 30% di Aimag. Dopo che l’altra sera in consiglio comunale il capoluogo ha dato l’ok a manifestare interesse per entrare nel capitale di Aimag attraverso l’acquisto cash (27 milioni di euro) e lo scambio di azioni, l’assemblea sarà chiamata a dare il via libera all’operazione, che non è ancora vincolante (i Comuni modenesi devono ora decidere se fare la gara e come impostare il bando).

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Sarà l’occasione per Tea per rispiegare i criteri e la filosofia dell’operazione (è solo industriale e non è finalizzata ad aprire le porte di Tea a Hera, già soci al 25% di Aimag, come paventano i Comuni guidati dal centrodestra, convinti che dietro vi sia una manovra politica orchestrata dal Pd). Soprattutto, sarà l’occasione per ribadire che non vi sarà alcuna ripercussione sul personale di Tea: «L’operazione con Aimag - aveva detto il presidente Gualerzi in aula - ci consentirà di fare economie di scala, ma queste non riguarderanno i dipendenti che non subiranno alcun calo. Semmai le economie le faremo sugli acquisti e sulla condivisione di tecnologie. Anche in questo periodo di crisi abbiamo continuato ad assumere».

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