Buche in tangenziale, Tiana punta il dito: "Territorio trascurato"
Il consigliere provinciale denuncia le incurie: «Alto Mantovano da anni penalizzato. Ora si deve investire»
CASTIGLIONE. Il consigliere provinciale Franco Tiana denuncia una serie di incurie che, in questi ultimi anni, sono evidenti sul territorio dell’Alto Mantovano.
«Il discorso è purtroppo semplice, e cioè che l’Alto Mantovano è sempre stato trascurato. Ora, però, che i soldi stanno arrivando chiedo ad alta voce che vengano utilizzati per l’Alto Mantovano, dato che non siamo un territorio di secondo piano, e neppure da sottovalutare.Il governo, ad oggi, ci ha penalizzato perché ha prelevato parte dei nostri fondi per finanziare, ad esempio, i famosi 80 euro; il risultato è che non abbiamo avuto le finanze per alcuni interventi decisivi sugli asfalti, ma anche per situazioni critiche come Cà Picard, ma anche la rotonda, al buio da anni, di Solferino, e come il ponte provvisorio che c’è fra Casaloldo e Ceresara. Insomma, ci sono alcuni lavori che ora devono essere fatti perché questo territorio è stato trascurato dalla Provincia per troppo tempo».
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Fra le situazioni critiche denunciate da Tiana c’è la tangenziale di Castiglione, l’ingresso, di fatto, nel territorio mantovano per chi arriva da Brescia. Percorrendola, la situazione è evidente, spiega Tiana, «non c’è un tratto che si percorra linearmente. Se consideriamo che su questa strada, dati alla mano, transitano circa 18mila veicoli al giorno, e che il 30% di questi sono mezzi pesanti, si capisce l’importanza di intervenire su questa strada. Non solo, i camion, ormai, sempre più spesso, si spostano al centro della strada, per evitare le buche. Il tratto di competenza della Provincia di Brescia, che non naviga in buone acque, è comunque curato; appena inizia il tratto di Mantova, la strada è sbriciolata in molti tratti». La Provincia, denuncia Tiana, spendeva fino a 5 milioni di euro per la manutenzione; con i nuovi tagli e i prelievi del Governo, per il 2015 sono stati stanziati, a più riprese, circa 700mila euro. Un taglio netto che ha bloccato ogni tipo di intervento. (l.c.)
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