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Emergenza sfratti. Undici case sfitte messe a disposizione

Una coop risponde all’appello del sindaco. Tre famiglie già inserite, ancora otto posti da occupare

di Elena Caracciolo
1 minuto di lettura

SAN GIORGIO. Tre famiglie sfrattate già inserite in una nuova casa e altri otto posti a disposizione per non far mancare un tetto a chi si trova in una simile situazione di difficoltà. È il risultato dell'appello fatto a fine agosto dal sindaco di San Giorgio Beniamino Morselli, quando si era rivolto ai privati proprietari di appartamenti sfitti per far fronte all'emergenza sfratti.

Il Comune aveva così pubblicato una manifestazione di interesse alla cessione in locazione di immobili ad uso residenziale, nella speranza di ricevere qualche risposta. A farsi avanti è stata la cooperativa Case Mantova, che ha messo a disposizione dell'amministrazione undici appartamenti di una palazzina in piazza Giotto, la stessa che da qualche settimana ospita un gruppo di giovani profughi.

«Finora abbiamo inserito tre nuclei famigliari nella stessa palazzina dei migranti – spiega Morselli - e sono al vaglio altre situazioni famigliari che potranno essere sistemate negli alloggi della scala di fianco. Anche qualche privato inizialmente sembrava aver dato delle disponibilità, ma poi l'interesse non si è concretizzato».

La richiesta di aiuto ha comunque avuto un esito positivo. «Grazie a questa coop, che ha scelto di non vendere gli undici appartamenti in questione, e con cui abbiamo subito raggiunto un accordo, siamo riusciti a garantire un'abitazione a dei cittadini in difficoltà e senza separare le famiglie, perché in genere i soggetti più deboli come madri e figli vengono mandati in hotel, mentre i padri in dormitorio, oppure devono arrangiarsi in qualche modo, invece il rischio è stato evitato».

I contratti di affitto saranno validi per un anno. «Si tratta di una sistemazione provvisoria, non deve essere vista come definitiva, così come avevamo precisato fin dal principio – prosegue il sindaco – e nei prossimi dodici mesi il Comune si impegnerà ad affiancare queste persone nella ricerca di un lavoro, un'attività che permetta loro di crearsi una autonomia e di trovare una soluzione definitiva. Comunque – aggiunge – in caso di necessità, valuteremo se prolungare il contratto per un altro anno, ma questo si vedrà più avanti». L'appello fatto due mesi fa resta valido per chiunque altro voglia farsi avanti.

«È emergente il problema abitativo determinato dal particolare momento storico in cui la congiuntura economica negativa ha riflessi importanti sulla situazione di molte famiglie – si legge nell'avviso pubblicato - sono in corso procedure di sfratto nei confronti di nuclei famigliari che non sono in grado di sostenere le spese di locazione e che, peraltro, non sono immediati assegnatari di alloggi di edilizia residenziale pubblica; il patrimonio Erp sia comunale che di proprietà di Aler, non soddisfa le attuali necessità del territorio e quindi si ritiene necessario verificare la disponibilità di alloggi di proprietà di terzi».

 

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