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L’Aids fa ancora paura: «I giovani sono a rischio»

Anlaids: «L’80% dei ragazzi non usa il preservativo. E la scuola non collabora». Volontari Alfaomega in piazza per la giornata mondiale contro la malattia

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MANTOVA. Stop Aids. Il messaggio è riflesso e amplificato dalle finestre del Pirellone, così il consiglio regionale della Lombardia ha deciso di celebrare la giornata mondiale contro la malattia. Suggestivo, ma - avvertono gli infettivologi - l’Aids è uscito dai radar. Aumentano le infezioni mentre diminuisce il numero delle persone che fanno il test, così sbiadisce il sogno di debellare la malattia.

Vero, oggi si muore meno che in passato e le combinazioni di farmaci sono efficaci nel frenare la diffusione del virus, ma non basta. L’evidenza è nei numeri: ogni anno nel nostro paese si registrano 4mila nuove diagnosi di infezione da Hiv. Che si aggiungono agli oltre 19mila casi di Aids notificati in Lombardia. Stringendo il fuoco su Mantova, le notifiche sono 470, 750 i pazienti a carico dell’ospedale Poma, 550 in terapia. A declinare i dati localmente, durante il recente convegno di Anlaids Mantova “Tu sei il tuo futuro”, era stato Paolo Costa, primario del reparto Malattie infettive del Poma.

A proposito del convegno, che ha richiamato 250 studenti degli istituti superiori, lamenta il presidente di Anlaids, Mauro Longhi, la difficoltà a entrare nelle aule. Il provveditore c’è, e così pure alcune insegnanti particolarmente sensibili al tema, ma in generale le scuole oppongono un muro elastico: «Non c’è tempo oppure l’argomento non interessa».

Il problema è che i più vulnerabili sono proprio i giovanissimi (16-24 anni) e i giovani (24-30 anni). E ci s’infetta anche dopo i 50, quando ci si sente ormai al sicuro e si abbassa la guardia. All’ignoranza sulla malattia si somma l’incoscienza circa l’uso del preservativo: l’80% degli studenti interpellati da Anlaids ne fa a meno, perché caro e riduce il piacere. Il risultato è che «si registrano ancora troppe nuove infezioni tra chi è sessualmente attivo, e ancora troppe diagnosi tardive».

Così Anlaids ricorda che il test è gratuito, non richiede prescrizione medica e lo si può fare tutti i giorni (esclusi i festivi) al reparto Malattie infettive del Poma, o nell’ambulatorio Prevenzione in via dei Toscani 1 (giovedì e venerdì dalle 8.30 alle 10, info allo 0376-334929 dal lunedì al venerdì 9-11). C’è pure un linea dedicata, sempre attiva: 348-5748977.

Anche l’associazione Alfaomega offre un servizio di counselling telefonico 24 ore su 24: l’Help line Aids (0376-49951). Ma le chiamate arrivano soprattutto da fuori provincia, e anche fuori regione. Quest’anno da Mantova hanno telefonato soltanto due persone. Martedì 1 dicembre, dalle 10 alle 20, i volontari Alfaomega saranno in piazza Marconi per mettere a disposizione materiale informativo e ricordare l’importanza della prevenzione. A giovani e passanti saranno distribuiti anche dei preservativi d’autore, con una frase sull’Aids scritta da personaggi famosi.

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