Isis e guerre di religione, le domande degli studenti
Gli studenti del Pitentino in assemblea all'Ariston per interrogarsi su guerre, Isis e religione
La proiezione del film "American Sniper" ha avviato la discussione su guerre, Isis e religione. Ieri al teatro Ariston, l'assemblea d'istituto del Pitentino. I ragazzi di tutte le classi hanno assistito al film che racconta la vita del più letale cecchino della storia delle forze armate statunitensi.
«La dimensione storica e la conoscenza sono fondamentali – ha spiegato don Fiorini, intervenuto al dibattito – si rischia altrimenti di essere preda di mode erogate dai media, senza possibilità di discussione». Ma perché i terroristi agiscono in nome della religione si chiedono i ragazzi?
«Il terrorismo islamico non ha niente della religione – ha aggiunto Fiorini – questo è un male anche del Cristianesimo, trasformare la religione in ideologia per portare avanti i propri interessi». «La pace e la democrazia non si raggiungono con le bombe – ha detto Ismaila, mediatore culturale di religione musulmana – la violenza genera sempre solo violenza».
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Gli studenti hanno chiesto anche come fare per mantenere la pace: «L'umanità è una famiglia di cui tutti facciamo parte – ha aggiunto Ismaila – dobbiamo sentirci tutti protagonisti e non spettatori di ciò che succede, ricordandoci di non lasciare indietro nessuno». E alla domanda su come combattere il terrorismo ha risposto sempre don Fiorini: «Inutile che l'Occidente combatta l'Isis, se poi crea tutte le condizioni perché questo rimanga».
«Il mondo Occidentale ha dato la possibilità all'Isis di crescere perché c'erano di mezzo degli interessi come il petrolio e le armi – ha incalzato Ismaila – non dobbiamo farci sopraffare dalla paura, ma cercare di ragionare per capire cosa ci succede intorno e cosa possiamo fare». Ha preso parte alla discussione anche Michele Turci, studente mantovano che ora vive e studia a Bruxelles.
Veronica Vigna
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