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Adesca e infetta i ragazzini, vittime nel Mantovano

Sieropositivo pagava di più per avere rapporti non protetti e poter contagiare. Nelle indagini i casi di adolescenti e giovani delle zone di Castiglione e Viadana

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MANTOVA. Per rabbia. Per vendetta. Per la stessa perversione che lo spingeva ad adescare su Internet giovani con trenta o quarant’anni meno di lui e pagarli per rapporti non protetti sapendo di essere sieropositivo. Ne ha infettati decine, in Lombardia, Veneto, Liguria e perfino in Campania, catturati sui siti “specializzati”. Poi gli incontri in alberghi o in auto. A mettere fine alla sua carriera di untore gli agenti della polizia locale di Montichiari che, indagando su un giro di prostituzione minorile, hanno scoperto che l’uomo aveva problemi di salute. Una perquisizione nella casa dove l’uomo, ex ferroviere invalido, vive con la madre, ha chiarito il quadro. La documentazione medica e un certificato per ottenere l’invalidità civile non hanno lasciato spazio ai punti interrogativi: Hiv.

Claudio Tonoli, 55 anni, di Collebeato, un paesino dell’hinterland bresciano, è stato arrestato per tentate lesioni e prostituzione minorile. Gli agenti di Montichiari diretti dal comandante Christian Leali, hanno già sentito una dozzina dei ragazzi che hanno avuto rapporti sessuali con Tonoli: si tratta di giovani tra i 15 e i 24 anni, finiti nella sua rete per soldi: alcuni dediti alla prostituzione per mestiere, altri finiti nella melma del giro di incontri a luci rosse a pagamento in un periodo di pesanti difficoltà economiche. Tra loro, conferma la polizia locale, ci sarebbero anche ragazzi della zona di Castiglione e del Viadanese.

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«Siamo arrivati a loro attraverso verifiche sul traffico telefonico dell’uomo e sui registri degli alberghi- spiega il comandante Leali, che ha eseguito l’ordine di carcerazione su disposizione del sostituto procuratore Ambrogio Cassiani della Procura di Brescia - Gli incontri infatti avvenivano soprattutto negli hotel , dove Tonoli e i ragazzi che offrivano le prestazioni si registravano con documenti veri. Quando invece si trattava di minorenni, i rapporti venivano consumati in auto. Il prezzo delle prestazioni oscillava tra i 25 e i 50 euro».Sembra che, messo alle strette, l’uomo abbia ammesso di aver agito per rabbia e vendetta, cercando di contagiarli usando il suo corpo come un’arma batteriologica. Chi accettava rapporti non protetti veniva pagato di più. Gli investigatori hanno parlato con i ragazzi spiegando la situazione con i rischi che corrono, invitandoli a sottoporsi immediatamente a controlli medici. Tutti questi 12 hanno avuto rapporti sessuali con l’uomo senza profilattico, fidandosi delle sue garanzie verbali: «Sono sanissimo perché lavoro come pilota e sono sottoposto a continue visite mediche».

Lo stesso invito viene rivolto a tutti coloro, non ancora rintracciati, che pensano di aver avuto rapporti sessuali con l’untore. L’indagine ha consentito di trovare oltre 300mila immagini con contenuto pedopornografico conservate da un 41enne di Brescia, finito in carcere. Nell’inchiesta coinvolte altre tre persone.(r.c.)

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