Set di consigli per cercare l'appartamento giusto
Tanti ragazzi mantovani ogni settimana "emigrano" per poter studiare all'università. Due di loro, in due città diverse, ci raccontano la vita da fuorisede in questa rubrica-blog. Elisa studia Lettere a Trento
Elisa BoccaneraMANTOVA. Studiare stanca, leggere libri infiniti stanca, litigare con la tecnologia pure. Mantenere dei rapporti, interessarsi a degli argomenti, far credere al mondo di essere parte sostanziale di un “progetto”. Far finta di aver pianificato ogni cosa, una immaginaria lista con tanto di caselle già spuntate. Vedo molte persone che hanno già tutto definito, pronte ad affrontare qualsiasi cosa con il giusto piglio.
Mah, dubito di loro. Come dubito di me, in questo momento, che non sono in grado neanche di cucinare qualcosa senza imbrattare il piano cucina.
Ma cavolo, il piano cucina!
Toccava a me pulirlo! Presto prima che arrivi il mio coinquil…
Giro di chiavi nella serratura.
La prima vetta da raggiungere, per un nuovo studente fuori sede, consiste nel trovare una buon posto in cui vivere. Spesso, la casa, si condivide con altri studenti o lavoratori, in modo da dividerne la spesa e creare nuove amicizie nella sede universitaria.
Quando ero al mio primo anno pensavo che l’unica via fosse quella di trovare un appartamento tutto vuoto, dove andare a vivere con le amiche con le quali ero d’accordo. Solo in un secondo momento ho scoperto l’esistenza degli affitta-camere, leggendo gli annunci nelle bacheca universitarie: i proprietari delle case mettono in affitto “a stanza”. Però, i coinquilini da “affittacamere” di solito cambiano più velocemente, e non si ha la possibilità di sceglierli: cosa da tenere presente soprattutto se si opta per non avere una camera singola. Altri miei amici, invece, hanno scelto lo studentato. A tratti è molto comodo: offre la possibilità di mangiare in mensa e le pulizie vengono fatte da altri. E’ anche vero che si è meno indipendenti: a Trento, c’è un coprifuoco rigido e inoltre non si possono chiamare amici nella propria stanza.
Occorre tenere presente che, anche se si decide di vivere in casa con degli amici/amiche che già si conoscono (pure l’amica di infanzia mai lasciata dalla scuola materna o la vicina di casa) non è detto che si andrà d’accordo in modo automatico. Condividere spazi, turni di pulizia, bollette, non è la stessa cosa di passare una serata o una vacanza estiva in compagnia. Quindi: se non si è pienamente convinti dell’affidabilità del futuro coinquilino, è meglio optare per un affitta stanze, o per uno studentato.
E’ importante valutare se si voglia vivere con un solo coinquilino o di più. Spesso le case che offrono più posti letto sono inevitabilmente più rumorose, a causa del via e vai continuo, dovuto agli orari diversi. Poi succede anche che, sebbene siate solo in tre, vi capiti un bar che dà feste universitarie sotto casa. Dormire male quasi ogni sera potrebbe non giovare troppo allo studio, ma avere distrazioni vicine è di sicuro piacevole. Meglio quindi buttare un occhio generale anche alla via, prima di scegliere.
[[(gele.Finegil.Image2014v1) vita da fuorisede, trento, università]]
Quando si visita una nuova potenziale casa, già frequentata da inquilini, può risultare poco carino fare il terzo grado alla persona che vi vive già dentro.
“A che temperatura tenete la caldaia?”
“Cucini spesso con aglio?”
“Organizzi incontri romantici in stanza?”
Però ecco, qualche buona domanda generale è utilissima per capire se ci si trova davanti a un carattere che può o meno "incastrarsi" con il vostro, almeno sulla carta.
Inizialmente, può essere utile segnare qualche regoletta, di convivenza civile, così nessuno si potrà mai lamentarsi di fare più degli altri. E non parlo solo di turni di pulizie o se sia buona cosa fumare in casa; vorrei anche evitare di svegliarmi al mattino, andare in cucina in pigiama, con i capelli scompigliati e trovarmi magari uno sconosciuto che dorme sul divano, magari con la mia coperta.
Gioca un ruolo fondamentale anche la tolleranza. Bisogna riuscire a relazionarsi con gli altri, tenendo presente delle loro esigenze e mettendosi anche da parte in alcuni casi. Consiglio: si accantonino le discussioni per le cose davvero importanti.
Avere dei buoni coinquilini è importante, è bello sapere di tornare da una stanca giornata all’università e avere un luogo accogliente ad aspettarci. E’ piacevole rilassarsi la sera insieme davanti a un film, divertirsi a cucinare qualcosa di buono sentendosi Cracco e uscire insieme: un po’ come crearsi una famiglia di amici nella nuova città.
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Elisa Boccanera, ventiduenne divisa tra Mantova, città natale, e Trento, città nella quale frequenta l'università. E' iscritta al corso di “Studi storici e filologico-letterari” con carriera di Lettere moderne. Ama l’arte in ogni suo genere: letteratura, cucina, pittura e natura.
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