Identificati dopo il rave: devono pagare le pulizie
Serravalle. Parteciparono la scorsa estate alla festa abusiva nella golena del Po I carabinieri ne hanno rintracciati quaranta: arrivano le cartelle da 160 euro l’una
Francesco AbiusoSERRAVALLE A PO. È costato caro a una quarantina di ragazzi partecipare al rave party che alla fine di giugno del 2015 si è svolto nella zona golenale di Serravalle a Po, in una radura vicina alla località Caselle. Una festa con musica organizzata in piena natura nella notte di sabato 27 giugno e che si era protratta fino al pomeriggio della domenica successiva. Al termine dell’evento, organizzato naturalmente senza autorizzazione, era toccato al sindaco Tiberio Capucci andare con i dipendenti comunali a recuperare i rifiuti lasciati dalla gente e provvedere a smaltirli.
Ora, appunto, la punizione: toccherà ad alcuni partecipanti, che i carabinieri sono riusciti a identificare, pagare le operazioni di pulitura dell’area. Nei giorni scorsi sono state loro notificate cartelle di accertamento fiscale di importo parti a circa 160 euro ciascuna. «In molti hanno già pagato – spiega il sindaco Tiberio Capucci – mentre per gli altri si procederà, qualora non dovessero versare nei termini concessi, a inviare le ingiunzioni di pagamento. A conti fatti nelle casse del Comune dovrebbero arrivare almeno cinquemila euro. Ringrazio i carabinieri della stazione di Sustinente per l’accurata opera di indagine».
«Sono corso sul posto e ho visto che, a mezzogiorno, c'era ancora una trentina di persone che ballava – aveva raccontato Capucci quella domenica –. In quell'area verde, che ci stiamo impegnando a recuperare, avevano montato persino un palco con tanto di generatore elettrico. C'erano auto parcheggiate targate Milano, Brescia... Alcune devono essersi anche impantanate nel fango creato dalla pioggia». La gente che abita nelle vicinanze della festa aveva chiamato i carabinieri. Arrivati sul posto, i militari avevano controllato a distanza che non avvenissero incidenti ma avevano anche acquisito elementi per identificare almeno alcuni dei partecipanti alla festa abusiva. Un’azione che ha dato i suoi frutti, e che ha permesso di limitare i danni creati.
Infatti quando l’ultima macchina se n’era andata ed erano state smontate le strutture allestite per la notte di follie, a terra erano rimasti parecchi rifiuti. Alcuni, come a suo tempo riferito dal sindaco, Tiberio Capucci, per fortuna raccolti nei sacchi. Ma tant’è: quella radura (lasciata libera dall'opera di riforestazione che sta interessando quell'area di golena, al centro di un progetto di valorizzazione da un punto di vista ambientale e turistico) era piena di rifiuti, che qualcuno ha dovuto raccogliere e portare via.
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