Aimag, salta il patto con Hera
I soci hanno deciso l’azzeramento del cda. Entro 31 luglio la scelta del partner
Carpi e il suo distretto, sotto l’egida di Modena, che spingono per Hera; la Bassa e i paesi del Mantovano, che privilegiano Tea. E così i due fronti, interni al Pd, si fronteggiano, discutono, si incontrano e cercano una soluzione condivisa per il futuro di Aimag. Ma intanto il mancato allineamento verso la fusione con Hera ha partorito una decisione difficile da ipotizzare fino a qualche mese fa. Lo storico patto parasociale con Hera non sarà rinnovato come del resto non verrà prolungato quello con le Fondazioni bancarie, che sostengono l’opzione Tea. Il patto di sindacato ha preso altre due decisioni: l’azzeramento del cda di Aimag e la data di scadenza delle riflessioni sul futuro socio che andrà definito entro il 31 luglio.
«Sulla base degli scenari illustrati dagli advisor - si legge in una nota diffusa dalla Direzione del Patto di sindacato - i soci hanno convenuto sulla necessità che il Gruppo Aimag evolva nella direzione di una forte integrazione con altri soggetti industriali operanti nel settore dei servizi pubblici locali con l’obiettivo di una fusione. Alla luce di questa prospettiva, i soci hanno convenuto di non rinnovare i patti in scadenza con le Fondazioni bancarie e il con il socio Hera spa al fine di procedere alla nomina, entro il 30 giugno, di un nuovo consiglio di amministrazione designato pro-tempore interamente dai Comuni soci, con il preciso mandato di evolvere il posizionamento strategico del Gruppo Aimag nella direzione della integrazione/fusione con altri soggetti operanti nel settore dei servizi pubblici locali. A tal fine, la Direzione del Patto di sindacato ha deciso all’unanimità di proseguire l’approfondimento delle manifestazioni di interesse pervenute per verificare, mediante l’adozione di procedure trasparenti, l’interesse del mercato a convergere verso un modello di aggregazione che preveda una forte integrazione/fusione, con l’obiettivo di concludere il percorso decisionale entro il 31 luglio».
La mossa del Patto arriva al termine di un paio di settimane febbrili. Dopo la riunione tra tutti i sindaci, convocata nella sede del Pd di Modena, che a molti era apparsa come una forzatura pro-Hera, vanno registrate almeno altri due incontri di peso: il primo è il pranzo a Mantova tra il sindaco di Carpi Bellelli, il collega virgiliano, Palazzi e i primi cittadini di Medolla, Molinari in veste di mediatore e Silvestri, quale rappresentante della Bassa pro-Tea. Il secondo è, invece, una visita ricevuta dal sindaco di Mirandola, Benatti, ossia il paese capofila della Bassa, da parte dei vertici di Hera.
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