La procura: «Dara ucciso? Al momento lo escludiamo»
Il procuratore capo Domenico Chiaro replica alle affermazioni del parroco durante la celebrazioni dei funerali dell'imprenditore
CASTIGLIONE DELLE STIVIERE. «Gesù punirà chi l’ha ucciso». Queste parole, pronunciate sabato da don Spagna nel corso dei funerali dell’imprenditore Maurizio Dara, hanno indotto il procuratore capo Domenico Chiaro a intervenire: «Allo stato delle indagini - commenta numero uno di via Poma - non ci sono elementi che possano far pensare ad un’aggressione. Siamo ancora indagando, ma gli elementi di cui siamo attualmente in possesso escluderebbero l’ipotesi dell’omicidio».
Il procuratore proprio in queste ore ha preso in carico l’indagine. E nei prossimi giorni ci sarà un incontro con i carabinieri di Castiglione. Dara, 61 anni, è stato trovato dal custode nella sua azienda in stato confusionale ed in un lago di sangue. Il setto nasale rotto, come pure entrambi gli zigomi ed una frattura cranica. Tutto ha inizio la mattina del 31 di dicembre.
L'imprenditore va in banca a prelevare una piccola somma in contanti. L'azienda è chiusa per le festività ed il figlio Andrea è via con la famiglia. Lui deve fare dei piccoli pagamenti di fine anno e preleva la somma. Quindi, con la propria auto, si reca alla manifattura Mara, l'azienda di famiglia in via Meucci, zona industriale. Sono da poco passate le dieci del mattino. Poco prima di mezzogiorno, da casa non vedendolo arrivare per pranzo, lo chiamano al cellulare. Lui risponde, pare, in modo confuso. Passano le ore e alle 13.45 il custode dell'azienda lo trova in ufficio con la faccia tumefatta. (gol)
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