Busti ai carcerati: "Gesù risorto offre la liberazione del cuore"
Tradizionale appuntamento di Pasqua in via Poma. Poi la messa in Duomo: "Ritagliamoci un angolo di pace"
MANTOVA. Come da tradizione il vescovo di Mantova, Roberto Busti, nel giorno di Pasqua ha celebrato la messa nel carcere di via Poma. "Quando si parla di liberazione - ha detto il vescovo in mattinata ai detenuti - in un carcere e alle persone che vi sono rinchiuse, il pensiero va immediatamente alla pena da scontare e al modo con cui questa pena viene scontata. Gesù risorto offre prima di tutto la “liberazione del cuore”, la capacità di giudizio interiore sul bene e sul male che ha percorso la propria vita; e quest’ultimo ha un peso notevole. Ma il Signore Gesù non affronta la morte per essere il nostro giudice, ma il nostro salvatore, cioè colui che si è messo sulle spalle tutto il male umano e lo ha avvolto nel perdono. Solo lui sa leggere nel profondo della coscienza di ciascuno e fare sentire che il suo amore per noi non viene mai meno. Nessuno di noi, io stesso, non sono migliore di voi".
La messa in carcere e quella in Duomo
Dopo la funzione in via Poma, il vescovo si è spostato in Duomo. "Il mondo nel quale viviamo sembra non fare altro che innalzare i confini della cattiveria, dell’odio, del terrore, di tutto ciò che è frutto avvelenato nella convivenza umana - ha detto Busti nella sua omelia- Essere qui a celebrare la Pasqua di risurrezione sembra quasi un voler ritrovare qualche angolo di pace più plausibile. Ma non può essere così. Gesù è risorto davvero, il male è stato distrutto, il peccato e la morte, l’ingiustizia che colpisce gravemente e senza colpa tante persone non devono averla vinta, perché l’ha vinta solo il Signore. Quando Paolo ci dice: “se siete risorti con Cristo, cercate le cose di lassù dove è Cristo seduto alla destra di Dio” non ci esorta a dimenticare la nostra storia quotidiana, ma a testimoniarla come già salvata da lui che mette tra le nostre mani la forza della speranza e la sicurezza della riuscita".
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