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Una “scossa” per l’integrazione, Valletta Valsecchi prepara la festa

Presentato il programma di iniziative che andrà avanti tutto e l’anno e coinvolgerà vari soggetti. Il sindaco: vogliamo avvicinare culture differenti per eliminare la frattura tra centro e periferia

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MANTOVA. «Integrazione, socialità e conoscenza: sono questi i valori fondamentali del vivere civile e sono questi gli elementi cardine di un programma che si realizzerà nell’arco di un triennio in Valletta Valsecchi e che vuole avvicinare culture differenti e colmare quelle fratture che dividono centro e periferia».

Ha esordito così il sindaco Mattia Palazzi alla presentazione, ieri, del progetto “Epicentro culturale diffuso Valletta Valsecchi”, che si è conclusa con un rinfresco a base di baghrir (una sorta di crepes), msemmen (piadina tipica del Marocco) e greisat (panini con sesamo e anice) preparato da due mamme del quartiere- Latifa e Nahima - trasformate per l’occasione in cuoche.

Capofila dell’iniziativa l’associazione segni d’infanzia in partnership con la biblioteca Baratta, le coop Alce Nero e Charta, la parrocchia del Gradaro e la fondazione Cariplo che ha finanziato l’idea con 220mila euro. Collaborano inoltre Arci Fuzzy, Age Mantova, Generazione Hub, gli istituti del comprensivo Mantova2, Radio Bruno e il comitato Valletta Valsecchi.

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«Abbiamo scelto di inserire nello slogan la parola epicentro - spiega Cristina Cazzola, direttore artistico dell’associazione segni d’infanzia - perché vogliamo contagiare con una scossa di emozioni e di cultura il quartiere. Il progetto si sviluppa su tre luoghi con differenti funzioni: lo spazio del Gradaro, in accordo con don Alberto Formigoni, sarà utilizzato per eventi teatrali, lo spazio Hub in via Volta diverrà luogo di incontri e di laboratori trasformandosi all’occorrenza in ludoteca, mentre la biblioteca di corso Garibaldi si legherà a quei progetti che si agganciano al mondo dei libri. Uno dei primi laboratori che si svolgerà nelle scuole avrà come palcoscenico finale, il 29 maggio, proprio il Baratta. I ragazzi dovranno ricercare, con l’aiuto delle famiglie, la bibliografia dell’infanzia del quartiere facendosi raccontare le storie che i genitori ascoltavano quando erano bambini e cercando i libri di riferimento. Se questi sono editi vengono recuperati dalla biblioteca per inserirli in uno scaffale ad hoc, se invece si rivelano inediti i ragazzi li trascriveranno ex novo».

Le attività sono dedicate alle persone del quartiere. A scandirle un calendario ricco di date che orbitano come satelliti intorno a quattro principali feste stagionali indipendenti da qualsiasi credo religioso, per agevolare la partecipazione e l’integrazione. La festa di primavera, in concomitanza con il carnevale, quest’anno si è svolta sabato 6 febbraio a Palazzo Te con maschere ed esibizioni di artisti nelle varie sale del palazzo.

La festa d’estate, che vuole festeggiare il termine del periodo scolastico, si svolgerà l’11 giugno nello spazio Gradaro con performance e spettacoli gratuiti incentrati sul tema della casa e la realizzazione di un museo degli oggetti dimenticati, obsoleti, che i ragazzi scopriranno interagendo con i genitori e con le loro tradizioni. Il 3 luglio, invece, si esibirà la compagnia Teatro del Piccione che dal 26 al 30 aprile risiederà proprio nel quartiere per approfondire il tema dell’identità. La festa d’autunno coinciderà con il festival “segni d’infanzia e oltre”, dal 26 ottobre al 2 novembre, ed uno spettacolo della manifestazione verrà scelto dalla comunità di Valletta. Si termina il 17 dicembre con la festa d’inverno e tutte le culture si uniranno per celebrare il solstizio d’inverno o festa della luce.

Barbara Rodella

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