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Mantova, carte false per poter diventare rifugiato

Una carta d’identità fasulla, fatta in base a un passaporto secondo cui sarebbe originario della capitale della Liberia. E una patente ritirata proprio perché rilasciata sulla base di dati anagrafici incerti: il caso finisce in tribunale

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CURTATONE. Una carta d’identità fasulla, fatta in base a un passaporto secondo cui sarebbe un africano originario della capitale della Liberia, Monrovia. E una patente a suo tempo ritirata proprio perché fatta in base a dati anagrafici fasulli, o quanto meno molto incerti.

L'1 aprile in tribunale è stato affrontato il caso di Frederik Acheampong, 38enne africano – molto probabilmente ghanese, e non della Liberia – al tempo domiciliato a Mantova. L’uomo è imputato di falso, per almeno un documento fasullo (un passaporto, però mai sequestrato) e per false attestazioni sulla propria identità.

A portarlo davanti al giudice un controllo a un’auto eseguito dalla Polizia Stradale il 6 agosto di cinque anni fa alle porte della città, in territorio di Curtatone. "Non ho la patente, me l’hanno ritirata" – aveva ammesso Acheampong – e mostrato una carta d’identità elettronica, rilasciata dal Comune di Mantova, a quanto pare genuina. Nello stesso mese del 2011 l’uomo aveva chiesto lo status di rifugiato, che gli fosse cioè riconosciuta la protezione internazionale in quanto cittadino di un paese tra i più tribolati dell’Africa, che negli ultimi trent’anni ha vissuto ben due guerre civili e un colpo di stato. Il processo è stato interrotto in attesa di ulteriori elementi di prova, tra cui il passaporto liberiano, e rinviato al prossimo 12 luglio.

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