Esselunga e Comune ora trattano: "Allo studio un nuovo progetto"
Palazzi: "Viabilità alternativa, piano di riqualificazione fino al Te e volumi del market da ridurre". Sul tavolo anche l'ipotesi di cambiare area: tentativo per piazzale Mondadori, ma la strada è in salita
di Sandro MortariMANTOVA. Esselunga sta lavorando ad un nuovo piano viabilistico e ad un nuovo piano di riqualificazione dell’area verde, dall’ex palasport di Porta Cerese fino a Palazzo Te, che presto porteranno all’attenzione del Comune.
Lo hanno detto gli emissari di Caprotti direttamente al sindaco Mattia Palazzi nel summit di qualche giorno fa convocato per fare il punto sul nuovo supermercato che dovrebbe sorgere al posto dell’ex impianto sportivo, accanto allo stadio, e per adesso bloccato da polemiche e da un ricorso ancora pendente al Consiglio di Stato. Ad annunciare quella che potrebbe essere la svolta nella tormentata vicenda è lo stesso primo cittadino. «Nell’incontro che ho avuto con Esselunga - dice - ho ribadito che la proposta presentata in Comune circa la viabilità nella zona a sud della città è inaccettabile. Tre rondò e un sottopasso a quattro corsie penalizzerebbero Valletta Valsecchi e porterebbero troppo traffico in città, trasformando via Brennero in una tangenziale».
Il sindaco ha messo altri due paletti che non potranno essere aggirati: «Dovrà essere abbassato l’indice di edificazione che l’emendamento Acerbi, nel corso dell’approvazione del Piano di governo del territorio, portò da 0,3 a 0,6. Inoltre, secondo noi è fondamentale la riprogettazione, sia funzionale che estetica e la riqualificazione complessiva dell’area verde che va dal vecchio palasport a Palazzo Te. Non bastano, dunque, i semplici interventi di mitigazione verde previsti nel vecchio progetto di Esselunga». La risposta ricevuta dal gruppo milanese della grande distribuzione è stata incoraggiante: «Ci hanno detto che stanno studiando una proposta viabilistica alternativa e che presto la sottoporranno alla nostra attenzione. Che cosa conterrà? È presto per dirlo, aspettiamo di vedere il progetto e poi ci confronteremo con loro. I tempi? Noi non ne abbiamo indicati e nemmeno loro».
Un punto intende mettere in chiaro il sindaco: «La questione Esselunga così come è stata impostata finora non serve alla città. Loro hanno il diritto di portare avanti la loro attività e io sono molto pragmatico. Però, o si propone una viabilità che non risolverà i problemi e ne creerà altri, oppure si fa in modo che gli investimenti privati producano riqualificazione reale sia della viabilità che di tutta l’area».
Palazzi è consapevole che ad Esselunga ha chiesto di investire più degli 8-9 milioni previsti inizialmente per le opere di compensazione, ma è anche convinto che questa sia l’unica strada da seguire: «Hanno dato la loro disponibilità a cambiare progetto e a condividerlo con noi - dice il sindaco -. L’unica cosa che mi hanno chiesto è di dare loro un punto di riferimento politico e amministrativo preciso, che non cambi idea ogni tre giorni come è capitato con l’amministrazione Sodano. Mi hanno riferito che la proposta che abbiamo attualmente in mano è l’ottava da loro presentata e una di quelle non prevedeva il sottopasso. Sono stati costretti a cambiarle perché in quella giunta ognuno aveva una posizione personale su come fare per risolvere il problema della viabilità nella zona».
Palazzi rivela che nel corso dell’ultimo incontro «ad Esselunga ho anche proposto di valutare aree alternative dove insediare il supermercato. Ho indicato piazzale Mondadori e mi risulta che siano stati effettuati dei sopralluoghi. Mi sembra, però, che là la situazione sia molto complessa visto che non solo tutto è nelle mani del curatore fallimentare e si attende l’asta, ma che anche dal punto di vista del costruito o di quello che manca, vi sarebbero dei problemi. Comunque, i tecnici di Esselunga sanno dove sono le aree disponibili. E se sceglieranno un altro luogo ce lo faranno sapere».
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