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Addio lezioni della triennale: si torna "per niente tranquilli ma sereni" verso nuove avventure

Tanti ragazzi mantovani ogni settimana "emigrano" per poter studiare all'università. Due di loro, in due città diverse, ci raccontano la vita da fuorisede in questa rubrica-blog. Elisa studia Lettere a Trento

Elisa Boccanera
1 minuto di lettura

TRENTO. Chi ben comincia è a metà dell’opera, si dice. È una cosa sulla quale mi capita di riflettere spesso; per mio carattere non ho mai il cervello in pausa e spesso penso alle cose che ho cominciato e a quelle che ho davvero concluso.

Oggi ho finito le lezioni della triennale.

All’inizio di un percorso si è sempre avvolti da emozioni, sensazioni che in qualche modo permettono di prendere le misure con quello che si sta facendo.

L’entusiasmo.

La paura.

La sicurezza.

Con la mente vado indietro di 3 anni, primo giorno di lezioni a lettere, per niente tranquilla - non conoscevo nessuno – ma veramente serena per la scelta fatta.

Si può essere per niente tranquilli e sereni allo stesso tempo? Se siete me, sì, si può.

Quindi non so dire con precisione se ho iniziato “l’opera” bene o male.

Mi ricordo di aver cercato un viso simpatico con cui iniziare a parlare, mentre ero in fila dal tutor per alcuni chiarimenti. Lì, in quella fila, avevo conosciuto Noemi. Un’amicizia breve ma forte; l’anno dopo lei cambiò facoltà ed ebbe tutto il mio appoggio, perché in quella situazione c’ero stata anche io – l’anno prima.

Ora, invece, ho da poco concluso la mia ultima lezione del triennio.

Fine. Stop. Un nodo alla gola. Per niente tranquilla ma veramente serena. Tipo un limbo. Un limbo in cui tutto pare sospeso. Forse semplicemente non mi sto capacitando di aver finito le lezioni. Eppure ho avuto così tanti primi giorni, prime volte, primi inizi; e, di conseguenza tanti ultimi giorni, ultime volte e conclusioni.

Tutti quei corsi seguiti iniziati e finiti.

Tutti quei quaderni iniziati e finiti.

Quei caffè bevuti, iniziati e finiti. Addirittura quelli rovesciati addosso agli altri e finiti sì, per terra.

Le attese prima degli esami, un sorriso con Chiara che mi tranquillizza, un sorriso con Chiara stufa di tranquillizzarmi perché ancheconlavaleriana non sto ferma.

Ora tutto sta finendo. Non che mi faccia paura, ma certo non sarà più lo stesso.

Ogni fine ha un nuovo inizio, imprevedibile. 

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Elisa Boccanera, ventitreenne divisa tra Mantova, città natale, e Trento, città nella quale frequenta l'università. E' iscritta al corso di “Studi storici e filologico-letterari” con carriera di Lettere moderne. Ama l’arte in ogni suo genere: letteratura, cucina, pittura e natura.

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