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Mantova, il nuovo palasport? Tutto fermo a Roma

C’è l’accordo tra Comune e Regione per realizzare l’opera entro ottobre, ma serve l’ok di una commissione ministeriale

di Sandro Mortari
2 minuti di lettura

MANTOVA. Da alcuni mesi il progetto del nuovo palazzetto dello sport da 500 posti a Borgochiesanuova è fermo a Roma, su una scrivania del ministero delle infrastrutture.

Su di esso dovrà esprimersi l’apposito collegio di vigilanza sui piani di riqualificazione urbana, chiamato a concedere la proroga al vecchio termine di realizzazione dell’opera fissato al 29 febbraio scorso. La Regione, nell’ottobre dell’anno scorso, aveva dato il suo assenso a far slittare la conclusione dei lavori a fine ottobre di quest’anno, ma perché la decisione sia definitiva, e per far sì che al Comune arrivino i fondi necessari per realizzare l’opera pubblica, c’è bisogno dell’avallo ministeriale.

A Roma il progetto per il nuovo palasport è arrivato a fine anno, trasmesso dalla Regione dopo aver dato al Comune di Mantova l’assenso di massima a variare l’ubicazione dell’impianto sportivo e, soprattutto, i costi. «Abbiamo chiesto al collegio di riunirsi - spiega l’assessore ai lavori pubblici Nicola Martinelli - ma ci sono dei tempi tecnici da rispettare; non è che questa commissione si riunisca molto spesso, per cui dobbiamo solo aspettare». Fatto sta che l’impianto sportivo, prima palestra come voleva la giunta Sodano e poi palazzetto dello sport con quella Palazzi (e in un’area diversa da quella inizialmente individuata), è ancora al palo.

E più passa il tempo senza una decisione ministeriale, più si allontana l’avvio del cantiere e, quindi, il termine di fine lavori ipotizzato da Regione e Comune per ottobre. «Ma almeno non rischiamo di perdere il finanziamento» precisa, ottimisticamente, l’assessore. Secondo il piano di riqualificazione urbana, a Borgochiesanuova, nell’area di proprietà comunale a ridosso del sottopasso di Due Pini, avrebbe dovuto sorgere un centro sociale.

Ad un certo punto, la giunta Sodano cambiò idea e optò per una palestra sempre nello stesso posto (salvo poi spostarla più lontana dai binari per avere l’ok di Rfi e collocarla nell’area di fonte a via Vivenza data in concessione alla San Lazzaro). Chiese l’ok alla Regione che concesse uno slittamento dei termini di realizzazione dell’opera fissandolo al 29 febbraio 2016 e confermando anche il cofinanziamento di 650mila euro (l’altra metà l’avrebbe messa il Comune).

Con l’amministrazione Palazzi le cose cambiano radicalmente. Innanzitutto viene individuata una nuova ubicazione dell’impianto sportivo che si sposta nella zona dei giardini Lucio Battisti dietro il Famila, vicino al futuro sottopasso pedonale degli istituti Fermi e Vinci (17.400 metri di terreno di proprietà comunale, anche se le opposizioni almeno su una parte di quell’appezzamento hanno sempre manifestato dei dubbi). E cambia anche il progetto, visto che da palestra si passa ad un palasport di 2mila metri con tanto di tribune.

I costi lievitano a circa 2 milioni 130mila euro, con il problema di reperire gli 800mila-un milione mancanti. La Regione ha dato il suo assenso alla riperimetrazione dell’area e alla modifica del cronoprogramma ma, per avere l’ok definitivo che le consenta di aumentare lo stanziamento per il Comune, occorre il passaggio ministeriale.

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