Barbasso, il paese senza Internet nel 2016
Adsl saturata, cellulari a singhiozzo. Il Comune sosterrà la petizione dei cittadini
Francesco RomaniMANTOVA. «Modem Adsl vendesi, utilizzato pochissimo. Barbasso di Mantova». Annunci di questo genere affollano i portali di vendita online. Il motivo? In questi giorni il mondo festeggia i 30 anni di internet, ma a Barbasso, la popolosa frazione di Roncoferraro, la linea veloce non è ancora arrivata. E dopo anni di mugugni da parte della gente, lettere di protesta e due petizioni, ora sarà l’amministrazione comunale che si metterà a capo dei suoi cittadini per chiedere a Telecom di attivare finalmente quello che il sindaco Federico Baruffaldi, giovane ed esperto di informatica non esita a definire «un diritto acquisito: quello di poter essere connessi».
Il problema è annoso. Già nel 2010 una raccolta di firme mise in luce come una vasta porzione del territorio roncoferrarese comprendente Barbasso, Castelletto Borgo, Cadè e Villa Garibaldi, non fosse servito da un adeguato numero di connessioni veloci internet. Il sollecito a Telecom Italia sortì solo in parte gli effetti voluti perché i servizi offerti dalla cosiddetta “banda larga” raggiunsero alcune frazioni, ma non tutte.
A Barbasso dal 2010 chi aveva la linea Adsl l’ha tenuta, ma la saturazione delle linee ha fatto sì che funzioni a rilento. I nuovi arrivati non hanno potuto però beneficiare dell’Adsl. «Nel senso che fisicamente non c’erano più linee disponibili – spiega il sindaco – per cui la gente è rimasta a piedi». Chi si è arrangiato, lo ha fatto come poteva. Qualcuno ha provato addirittura la linea satellitare «ma non è facile trovare il sito idoneo. Basta una pianta davanti e si è di nuovo a terra» spiega una residente, Monia Cagnata. Qualcuno ha dovuto cambiare casa «perché come libero professionista non riusciva a lavorare – spiegano alla Rebuzzi caminetti –. Noi in azienda la linea ce l’abbiamo al 50%, ma a casa non ho la banda larga. È assurdo».
C’è chi ha disdetto la linea telefonica tradizionale, quando ha saputo che non poteva avere l’Adsl e c’è chi, vecchio residente che la linea ce l’ha ma non la usa, si è visto offrire una bella cifra per lasciare libero l’ultimo “slot” disponibile.
Anche perché, per non farsi mancare niente, pure la ricezione cellulare ha dei buchi notevoli. Una “pace tecnologica” che può anche non dispiacere. «Quando torno a casa dopo una giornata di lavoro - dice sempre la Cagnata – non sentire più il cellulare trillare è una liberazione». Ma aziende, liberi professionisti, medici, veterinari che con il cellulare ci lavorano, sono ormai all’esasperazione. «I cittadini hanno fatto già due petizioni – conclude il sindaco – ma a metà maggio anche noi come amministrazione verremo loro in aiuto con dei banchetti di raccolta firme».
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