Mazzali vista lago, terminati i lavori
Il 21 maggio inaugurazione del quarto piano completamente ristrutturato. E nei progetti c’è l’arrivo dell’hospice
di Nicola ArtoniMANTOVA. I corridoi hanno ancora un filo di polvere e i nuovi arredi devono essere tolti dal cellophane che li avvolge e collocati al loro posto.
Mancano gli ultimi ritocchi insomma ma il più ormai è fatto e sabato 21 maggio alla fondazione Mazzali ci sarà l'inaugurazione ufficiale del nuovo edificio B, quello la cui facciata si rivolge verso il lago, rimesso a nuovo dopo i lavori che l'hanno interessato negli ultimi due anni.
Lavori che nel complesso sono costati quasi sei milioni di euro, un investimento che è servito a ristrutturare completamente il quarto piano dell'edificio, sistemare gli altri tre piani del plesso con interventi migliorativi, tra cui il rifacimento degli ingressi, realizzare un completo intervento di sostenibilità energetica della struttura e adeguare alle più recenti norme antisismiche tutto il fabbricato.
Il nuovo Mazzali avrà la vista sui laghi
Ma il Mazzali non ha intenzione di fermarsi qua. Per il futuro infatti c'è la volontà di trasformare il quarto piano, che già svolge la funzione di Rsa (residenza sanitaria assistenziale), in Rsa ad alta intensità. In particolare la volontà della fondazione è quella di riconvertire il reparto in Hospice, vale a dire in struttura appositamente dedicata alle cure palliative non oncologiche, introducendo una particolare attenzione sul fine vita dei degenti. Una vera e propria novità per Mantova, che al momento non dispone di strutture private con questo tipo di servizio.
Tutto ancora sulla carta, ma gli sviluppi sono molto probabili. Ma intanto il Mazzali può finalmente festeggiare per la fine dei lavori iniziati due anni fa e svolti mantenendo la struttura dell'edificio B completamente attiva. Piano terra, primo, secondo e terzo piano infatti, con 120 ospiti presenti, non hanno mai smesso di lavorare, mentre il quarto piano, completamente rifatto con l'innalzamento del soffitto, è stato chiuso. I sedici ospiti presenti dunque sono stati trasferiti in un'apposita sezione della fondazione fino al completamento dei lavori.
Al quarto piano dell'edificio è stato ridisegnato il profilo del tetto, con l'installazione di ampie vetrate che permetteranno agli ospiti di godere della vista sul lago con, nelle giornate più limpide, anche il Monte Baldo sullo sfondo.
Il numero di posti letto (sedici) non varierà, ma aumenteranno le stanze singole (da due a sei) in favore di quelle doppie, che caleranno da sette a cinque. Ampliati gli ambienti comuni, con arredi e mobili nuovi di zecca, e attenzione particolare rivolta al rapporto tra luce artificiale e naturale e al microclima presente. Un grande spazio è stato dato alla sostenibilità ambientale.
La facciata che dà sul lago infatti è stata completamente rifatta con la coibentazione dell'intero involucro murario con sistema a cappotto e la sostituzione di tutti i serramenti esterni con vetri termici, per un maggior contenimento dei consumi energetici. Tutte le strutture portanti poi, comprese le divisioni delle stanze, saranno realizzate in legno. L'adeguamento antisismico è stato realizzato con l'installazione, fino a trenta metri di profondità, di pali di sostegno in acciaio e l'inserimento nelle mura di molle di assorbimento delle oscillazioni laterali. È stato installato anche un ascensore monta lettighe antincendio.
UN CANTIERE DURATO DUE ANNI. SPESI 6 MILIONI. Un investimento importante, quasi 6 milioni di euro: «I fondi – spiega il direttore della fondazione Paolo Portioli – arrivano da vari enti. Tre milioni da Banca Prossima, 700mila euro dalla Popolare di Sondrio e il resto da autofinanziamento. Non va scordato il prezioso contributo di Cariverona e Comunità Mantovana per gli arredi interni. Gli obiettivi erano tre, riqualificare l'edificio, contenere i costi energetici e adeguarlo alle norme antisismiche». Soddisfatto anche il presidente Luca Talarico: «Ci tengo a ringraziare i nostri dipendenti, che hanno lavorato a stretto contatto con i lavori di ristrutturazione, mantenendo l'efficienza della struttura ai nostri consueti livelli. Un grazie per la pazienza anche ai 16 ospiti del quarto piano che, trasferiti, da fine mese potranno tornare al loro posto. Per il futuro è nostra intenzione evolverci ancora e convertire il reparto in spazio per le cure palliative, con particolare attenzione per il fine vita degli ospiti. È ancora tutto fermo sulla carta naturalmente, ma ci crediamo». Alla fondazione Mazzali sono attualmente 212 i posti letto di Rsa, tra le sedi di Mantova e Marmirolo, con 267 dipendenti. Il Nucleo Alzheimer ha 36 posti letto, mentre quello di riabilitazione 32. Ogni anno sono 5.500 le prestazioni riabilitative ambulatoriali, con 500 prestazioni fornite a domicilio.
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