Settanta gatti da curare. Appello dei volontari
Il gattile vicino al tutto esaurito nel periodo delle cucciolate «È la stagione più critica, le adozioni ci sono ma abbiamo bisogno di risorse»
MANTOVA. È stata portata qui da un residente del campo nomadi di via Learco Guerra. Obbligato a partire di corsa per un problema di salute della figlia, temeva che al campo la sua gatta con il pancione gonfio da scoppiare sarebbe stata ignorata, o peggio, trattata male. Ora la miciona allatta serafica i sei cuccioli, ancora con gli occhi chiusi e una fame da lupi. Pippi è una delle quattro mamme gatte con micini ospitate in questo periodo al gattile di Bosco Virgiliano, quasi in sold out come accade spesso in questo periodo dell’anno.
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Trentacinque gatti ospitati nella struttura verde di fianco al canile e altrettanti sparsi “in stallo” nelle case dei volontari, in attesa di essere adottati. «Ma non sono le adozioni il problema - spiega Fernanda Incoronato, una delle responsabili- i mantovani sono molto disponibili e adottano con facilità anche gatti adulti. Il periodo della crisi, quando tante persone venivano qui con il magone perché non potevano più permettersi di comprare cibo e medicine ai loro gatti, per fortuna è passato».
Mantova, sold out al gattile di Bosco Virgiliano
Le famiglie adottive ci sono: l’anno scorso sono stati adottati 300 gatti. Le urgenze sono altre. «I soldi che il Comune di Mantova ci dà, 20mila euro l’anno, non bastano. I conti sono presto fatti: per ogni micino che nasce, ad esempio, si spendono subito 10 euro per sverminarlo, e altri 40 per le due vaccinazioni. Poi c’è il cibo, che per alcuni dev’essere specifico, le medicine, coperte, lenzuola». È di questo che ha bisogno il gattile: offerte di denaro e di materiali, per i gatti che restano nella struttura a volte per qualche mese, a volte, quando provengono da colonie e faticano ad abituarsi alla relazione con le persone, anche per un tempo più lungo.
E di persone disposte a prenderli in affido a tempo. «Cerchiamo qualcuno che possa ospitare le mamme con i micini fino allo svezzamento. E’ questo il periodo più critico. Noi stiamo attentissimi all’igiene, teniamo separati i tre gatti come l’Aids felina, consumiamo quintali di cloro, ma il rischio che i virus si diffondano è altissimo. E i cuccioli sono i primi a essere colpiti».Oggi e domani Gatto randagio avrà i banchetti in piazza Erbe e il 15 maggio parteciperà a Corti e cascine a Loghino Giada.(r.c.)
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