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Mantova, sos dalla casa comunale:«Abbiamo vicini da incubo»

Gli inquilini degli alloggi popolari di via Cairoli premono su via Roma e Aster: «Liti continue e violente, non ne possiamo più». L’assessore al welfare Caprini li incontra: «Presto scatteranno provvedimenti sulle situazioni più gravi»

di Nicola Corradini
2 minuti di lettura

Marito e moglie che litigano tirandosi addosso di tutto. Parenti di inquilini che allestiscono banchi di vendita di merce usata nel cortile della casa portando i clienti senza chiedere il permesso a nessuno.

Non sono semplici dissidi condominiali quelli denunciati dalle famiglie che abitano negli appartamenti comunali ricavati nell’ex caserma Bava di via Cairoli. Certo, leggere che un giorno una lite tra marito e moglie è finita con un tavolo buttato fuori dalla finestra e finito sul marciapiede dove solo per caso non passava nessuno, può ricordare certe barzellette coniugali in voga nei decenni passati.

Ma la realtà non fa ridere per nulla, perché convivere con vicini che «caricano e scaricano nell’appartamento mobilia, biciclette, quadri, frigoriferi, lavatrici e altra merce che non sappiamo da dove provengano» non è facile.

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Per questo i condòmini chiedono l’intervento del Comune (padrone di casa) e di Aster (che amministra le case popolari per conto del Comune) per risolvere una volta per tutte la situazione. «Quasi tutti i giorni siamo costretti a chiamare le forze dell’ordine che raccolgono denunce e soprattutto i nostri sfoghi – si legge nella lettera firmata da 23 inquilini che si sono rivolti alla Gazzetta di Mantova – ma purtroppo hanno poche possibilità di intervento e ci invitano a far presente i vari problemi alla proprietà. Un nostro referente tiene costantemente i rapporti con Aster informandoli di tutto. Abbiamo anche chiesto un incontro con il sindaco, gli assessori e Aster per illustrare la situazione, ma non ci è arrivata risposta. Noi comunque proseguiamo la nostra battaglia anche per via giudiziaria, perché vogliamo che i nostri diritti di inquilini che rispettano le regole siano tutelati». I firmatari, inoltre, parlano di «donne che vengono picchiate a sangue dai conviventi».

La situazione descritta dagli inquilini di via Cairoli 13 è conosciuta da Aster e Comune. «Comprendo il loro stato d’animo – dice l’assessore al welfare Andrea Caprini – devo solo correggerli su un punto: non abbiamo mai ignorato le loro segnalazioni. Non sono abbandonati. Aster ci ha informato, ad esempio, pochi giorni fa di recenti segnalazioni arrivate dal condominio. E gli stessi operatori dell’azienda hanno contatti continuativi con gli inquilini. Io stesso ho partecipato a un incontro qualche mese fa. Insomma, conosciamo la situazione del condominio come di altri. In alcuni casi siamo riusciti a intervenire, ma non è affatto semplice». Ma già ieri pomeriggio l’assessore con il funzionario di Aster, Davide Oneda, è andato nel condominio. «Su un caso – spiega – prenderemo provvedimenti in tempi rapidi anche in collaborazione con le forze dell’ordine. A fine mese, inoltre, faremo un’assemblea con i condòmini». «In un’altra realtà – prosegue – Palazzo del Mago, stiamo mettendo a punto in stretta collaborazione con gli inquilini un progetto che prevede la ricostruzione dei legami sociali nel condominio» .

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