Risanamento e rilancio. Ecco il piano per il Mincio
Cinquantanove interventi per 62 milioni di euro, il 10% dei quali già stanziati. Ingegneria idraulica, ricostruzione dell’habitat e contenimento dei fiori di loto
di Rita LafelliMANTOVA. Un anno di preparazione, nove macro-aree di intervento, 59 progetti prioritari e 56 soggetti pubblici e privati pronti ad unire le forze per risanare le acque del Mincio, valorizzare l’ambiente, educare i giovani al rispetto della natura e diffondere una nuova cultura, basata sulla sostenibilità ambientale. Questi sono solo alcuni dei tanti numeri del contratto di fiume, l’accordo di programmazione negoziata che verrà sottoscritto domani pomeriggio alle 16.30 nella sede del Parco del Mincio.
Preceduto da una serie di incontri tecnici molto partecipati, che hanno permesso ai soggetti operanti sul territorio di avanzare proposte e suggerire modifiche, e alimentato dalle grandi aspettative delle comunità rivierasche, l’accordo di riqualificazione del Mincio sarà il primo esempio, nel nord Italia, di contratto di fiume a carattere interregionale. Per la prima volta, infatti, Lombardia e Veneto lavoreranno gomito a gomito per risanare un corso d’acqua che corre per 75 chilometri, attraversando tre province (Mantova, Verona e Brescia).
Il Mincio non conosce confini, perciò anche le istituzioni cercheranno di dimenticarsene, per riuscire ad abbracciare il bacino idrico in una visione d’insieme che renda possibile riqualificare globalmente il fiume e i suoi affluenti. Per realizzare questo ambizioso progetto, accanto ai funzionari regionali, lavoreranno i tecnici di Arpa, Aato, Aipo, Provincia, Corpo Forestale dello Stato e di 29 amministrazioni comunali. L’accordo, però, verrà sottoscritto anche da alcuni imprenditori e da numerosi volontari di associazioni e comitati del territorio. A coordinare i progetti sarà il Parco del Mincio, in qualità di ente responsabile del percorso. Il contratto di fiume prevede l’istituzione di due comitati (uno di coordinamento e uno tecnico) e si compone di un atlante territoriale e di un piano d’azione contenente 59 interventi ritenuti prioritari per l’ambiente e per la comunità.
«Nel rispetto degli atti di programmazione negoziata – spiegano i funzionari del Parco – il piano d’azione non ha una data di scadenza ed è destinato ad incrementarsi durante l’attuazione». Per finanziare le 59 azioni individuate saranno necessari oltre 62 milioni di euro. «Il 10% di questa cifra è già disponibile e verrà erogato dai soggetti aderenti ai progetti in corso e a quelli pronti al varo – chiariscono i responsabili del Parco – il resto della somma, invece, dovrà essere reperito nel tempo». Quali scenari, in concreto, si apriranno da domani? Vediamoli nel dettaglio, esaminando i progetti e le tematiche principali.
RIQUALIFICAZIONE AMBIENTALE. Tra le azioni prioritarie figurano il contenimento dei fior di loto e delle castagne d’acqua, il monitoraggio degli uccelli acquatici, la ricostruzione dell’habitat perifluviale attorno ai laghi di Mantova e il rifacimento del pontile delle Grazie. Fondamentali per il benessere delle acque saranno le fasce tampone, che dovranno essere realizzate sulle sponde degli affluenti di destra del Mincio. Per concretizzare questi interventi, i Comuni dovranno introdurre specifiche normative e verificare, in sinergia con i consorzi di bonifica e con l’Aipo, il rispetto della distanza minima tra zone coltivate e rive.
QUALITÀ E DELLA CIRCOLAZIONE DELLE ACQUE. . Tra le priorità spiccano il risanamento dell’Osone e del Goldone, la riduzione del rischio idraulico nell’Alto Mantovano, il monitoraggio delle contaminazioni da fitofarmaci e l’ottimizzazione della gestione delle acque che dagli affluenti di sinistra confluiscono nel Mincio. Molti progetti sono finalizzati a potenziare i depuratori di Mantova, Monzambano, Volta e Castiglione, a dismettere quelli di Ponti e a migliorare quello di Rivalta, per il quale è prevista la creazione di una vasca di disinfezione. In programma, inoltre, il trattamento spinto e la diversione del depuratore di Peschiera. In agenda anche la riattivazione idraulica delle Valli del Mincio e alcuni interventi di manutenzione straordinaria sui laghi di Mantova.
INCREMENTO DELLE PORTATE. Previsti progetti di miglioramento gestionale della circolazione idrodinamica dal Garda verso i laghi di Mantova, l’incremento delle portate nelle Valli e una sperimentazione mirata a stabilire il deflusso minimo vitale. In programma anche il restauro del Vasarone, danneggiato dal sisma del 2012.
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