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Un poker di volontari in Togo e Nepal per i bimbi orfani

Chirurgo, pediatra, ginecologa e ragioniera in Africa e Asia. Curano gli ammalati e insegnano nelle scuole terremotate. Con un sogno: costruire un nuovo istituto con le donazioni Lions

di Roberto Bo
1 minuto di lettura

MANTOVA. In Nepal e Togo con la forza del leone. Là, ai confini del mondo, per sottrarre i bimbi orfani alle sirene della malavita, salvarli dalle malattie, condurli al diploma o alla laurea e dare loro la dignità di persone. Quattro mantovani, tre medici e una ragioniera, tutti appartenenti al Lions, da anni svolgono attività di volontariato in Asia e Africa.

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La soddisfazione di fare del bene e di toccarlo con mano appartengono al dottor Fabio Grandi, pediatra di base di Campitello e specializzato in medicina orientale, Maria Teresa Mambriani, ragioniera con 30 anni di lionismo sulle spalle e ai coniugi, entrambi medici, Maurizio Tedoli, chirurgo vascolare, e Alessandra Ollago, ginecologa. I primi due offrono il loro servizio in Nepal, alla Deepshikha School di Katmandu, mentre marito e moglie indossano il camice bianco per assistere malati e feriti all’ospedale di Datcha, nel sud del Togo.

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Della loro esperienza di vita e professionale si è parlato di recente anche in una serata organizzata dal Lions Club Mantova Barbara Gonzaga. Presente anche la presidente del sodalizio mantovano, Silvana Ignaccolo. Per i due coniugi il destino di volontariato medico era già scritto nella frequentazione universitaria del Collegio per aspiranti dottori missionari a Padova.

L’alta mortalità infantile e delle partorienti rendono essenziali gli interventi dei medici volontari che cercano di colmare le falle di un sistema sanitario ancora troppo deficitario. Donne che lavorano fino a 17 ore al giorno e che hanno il carico pressoché totale dell'intera famiglia, unitamente a un'assistenza sanitaria debolissima, accomunano la condizione femminile di Togo e Nepal.

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L'intervento di Fabio Grandi e Maria Teresa Mambriani è indirizzato all'istruzione dei bambini, dai primi anni di vita sino alla maggiore età. Attività educativa e formativa per condurli al diploma o addirittura alla laurea, con un occhio di riguardo agli orfani della Deepshikha School, costantemente a rischio di essere assoldati dalla malavita locale. La scuola conta 350 alunni dai 3 ai 18 anni, una quarantina dei quali seguiti direttamente di volontari Lions.

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Profonde crepe nella società e nei muri della scuola, visto che dopo il sisma dell'aprile 2015 l'istituto di Katmandu ha riportato gravissimi danni. E per questo il distretto Lions si è rimboccato le maniche e ha messo mano al portafogli per un progetto di ricostruzione. Confortanti i dati di una prima raccolta, arrivata a quota 30mila euro, ma per il recupero parziale dell’istituto ne servono almeno altri 150mila.

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