Magliette blu in parata per il Festivaletteratura numero 20
Attesa una nutrita delegazione dei 5mila volontari da tutto il mondo per l'apertura dell'edizione 2016, dal 7 all'11 settembre. E il 3 anteprima di lusso con Jonathan Safran Foer. Ecco nomi e temi
MANTOVA. Festivaletteratura compie 20 anni e li festeggia alla grande, dal 7 all'11 settembre (con qualche assaggio anticipato). Alla grande nell'accezione più matura del termine, con la consapevolezza di aver mutato il modo di intendere e vivere le manifestazioni e le produzioni culturali del nostro Paese. Ma alla grande anche nel senso più iperbolico, senza però sbavare nell'autocelebrazione spinta. L'imperativo è sempre quello della misura, come fosse naturale, senza sforzo alcuno, comprimere il mondo nei confini della provincia, accordandone battito e respiro. Così come - al netto delle evoluzioni, dei progetti e della crescita - resta sempre uguale la formula, ambiziosa, quasi rivoluzionaria, nella sua semplicità: mettere scrittori e lettori in uno stesso discorso. Traducendo una fortunata formula anglossassone, il Festival di Mantova ha annullato le distanze tra chi scrive e chi legge senza confondere i ruoli e ha aperto una relazione a doppio senso di percorrenza.
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Non solo, Festivaletteratura ha in qualche modo riscritto la città: ha colto la vocazione dei suoi spazi storici e li ha restituiti alla loro funzione civile, ne ha interpretato la misura urbana come dimensione ideale per favorire il dialogo e la prossimità. Sono 160 i luoghi che in vent'anni il Festival ha aperto agli incontri: Mantova ne è così uscita con una mappa completamente nuova, e forse con una coscienza diversa.
A svelare umori, caratteri e ambizioni dell'edizione numero 20, in piazza Mantegna sono stati Simonetta Bitasi, Alessandro Della Casa e Salvatore Satta.
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PRE FESTIVAL. Il festoso corteo con cui si è pensato di accompagnare questa speciale ricorrenza si è avviato già da febbraio di quest'anno: scrittori e artisti sono scesi a Mantova - insignita del titolo di Capitale Italiana della Cultura 2016 - per colorare di Festival già i mesi invernali e primaverili di questo ventesimo anno. E la ventesima edizione di Festivaletteratura si aprirà proprio con una grande, travolgente sfilata per le vie della città imbandierate a festa: per domenica 4 settembre sono attesi a Mantova da tutto il mondo molti dei 5.000 volontari che hanno dato vita ed energia al Festival dal 1997 ad oggi. Chiusa la parata - che sarà preceduta sabato 3 settembre a Palazzo San Sebastiano da un'anteprima con Jonathan Safran Foer, tornato al romanzo dopo undici anni - il Festival tornerà alla sua sorprendente normalità, nei canonici cinque giorni.
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IL FESTIVAL Il filo conduttore di Festivaletteratura resta la scrittura, e in questa edizione per molti narratori si tratta di una scrittura radicata nella vita: prima di tutto personale e identitaria, con memoir e microstorie, saghe familiari e auto-fiction. Nell'assenza di coordinate certe nella contemporaneità, la letteratura si offre per molti autori come uno strumento per trovare un posto nel mondo, per ricollocare la propria esperienza. Ecco arrivare al Festival autori come l’irlandese Edna O'Brien, i Premi Pulitzer americani Roger Rosenblatt e Philip Schultz, la vincitrice del Prix Goncourt Lydie Salvayre, Charlotte Rampling e Dany Laferrière, autore di romanzi d'impronta autobiografica e primo scrittore di origine haitiana a diventare accademico di Francia; la francese Linda Lê e l’irlandese Maggie O'Farrell che parleranno di maternità e la giovane scrittrice Louise O'Neill, autrice di un distopico romanzo che ha profondamente scosso il pubblico anglosassone.
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Quest’anno, inoltre, Festivaletteratura inserisce in programma un focus dedicato alla letteratura canadese, che dimostra avere grande vitalità nel panorama internazionale: oltre al già citato Laferrière, saranno al Festival la poetessa e narratrice Jane Urquhart; Alan Bradley, affermato autore di storie di mistero; Frances Greenslade, scrittrice che di recente ha felicemente esordito nel romanzo e Allan Stratton, noto per i suoi libri rivolti al pubblico degli adolescenti.
Sempre la scrittura, che si radica però nell'attualità, sarà rappresentata da poeti, narratori e intellettuali che daranno voce a esodi, frontiere, ridefinizioni identitarie, ma anche allo stato del nostro pianeta, ai cui cambiamenti climatici sono legate spesso le migrazioni dei popoli. Il Festival proporrà agli autori presenti di dedicare qualche minuto del proprio incontro per suggerire quale azione la letteratura può compiere per fare crescere una nuova sensibilità ambientale. Sui temi legati alle migrazioni interverranno più direttamente, tra gli altri, Gazmend Kapplani, Jenny Erpenbeck, Juan Villoro, l’algerino Boualem Sansal.
Il Mediterraneo è il protagonista principale di questi racconti, come luogo di relazione e di contagio culturale di cui parleranno per esempio il francese Mathias Enard o Franco Cardini; ma si guarda anche più lontano, alla storia recente dell’America Latina con Juan Gabriel Vásquez e Paco Ignacio Taibo II o all’oriente del coreano Jung-Myung Lee. E proprio sulle migrazioni verrà allestito un infopoint in piazza delle Erbe, realizzato in collaborazione con Open Migration e Forensic Oceanography, che fornirà gli strumenti di base per crearci un’opinione più consapevole. Non a caso quest’anno la città in libri è Alessandria d'Egitto, fascinoso crocevia di lingue, religioni e idee di libertà.
Dal racconto del reale alla realtà aumentata: Storie di videogame è la prima spedizione esplorativa che il Festival compie nelle forme di narrazione dell'universo videoludico. Nello spazio delle Cantine di Vincenzo Gonzaga sarà possibile entrare in mondi virtuali e conoscerne le strutture grazie a una serie di incontri, laboratori e “sessioni di avviamento critico” ai videogiochi. Si rifletterà anche su questioni di filosofia, semiotica, estetica e libertà di espressione con i contributi di Isabelle Arvers, Andrea Babich, Matteo Bittanti, Fabio "Kenobit” Bortolotti, Andrea Dresseno, Riccardo Fassone, Gabriele Ferri, Stefano Gualeni, Mauro Salvador, Valentina Tanni e We Are Müesli e alla partecipazione straordinaria di Tullio Avoledo e Davide Morosinotto. Per tutta la durata del Festival sarà attiva una sala giochi evoluta, a cura dell'Archivio Videoludico della Cineteca di Bologna.
Festivaletteratura prosegue la sperimentazione del discorso narrativo con i prototipi, l'officina rivolta alla creazione di nuove forme del libro per l'era digitale. Anche quest'anno il laboratorio, con la partecipazione di giovani tra i 18 e i 32 anni, inizierà la sua attività nelle settimane che precedono il Festival, presentando nel corso della manifestazione i primi risultati della ricerca, sotto la supervisione dell'architetto e designer Riccardo Blumer. Sulle tematiche legate alle nuove tecnologie si aggiungono gli incontri con Alec Ross, già consigliere per l'innovazione di Hillary Clinton, e Evgenij Morozov.
Anche gli autori del passato offrono le domande giuste da rivolgere al proprio tempo, e dunque, nell'anno delle celebrazioni shakespeariane, Jeanette Winterson e Howard Jacobson tornano al Festival per portare la propria riscrittura rispettivamente di Il racconto d’inverno e Il mercante di Venezia, mentre un’articolata antologia shakespeariana è al centro del recital della poetessa Patrizia Cavalli. Cees Nooteboom si raccoglie in meditazione sulle tombe dei poeti, Senel Paz si confronta con Garcia Marquez, lo scrittore argentino Alan Pauls con Jorge Luis Borges. L’accademico di origine libanese Amin Maalouf cerca di delineare, in un dialogo con il pensiero dei grandi dell’Académie Française, il profilo di un'identità francese oggi più che mai in evoluzione, in un anno in cui al Festival la presenza d'oltralpe è particolarmente significativa (tra gli altri, Christophe Bataille, Sorj Chalandon, Christophe Léon e Guillaume Musso). Nello stesso solco si colloca l'intima lettura di Nanni Moretti del romanzo epistolare Caro Michele di Natalia Ginzburg, nel centenario della nascita della scrittrice.
Un rapporto con la memoria sarà tentato quest'anno anche con L'immagine della città, il nuovo progetto che prosegue la consolidata collaborazione con l'Archivio di Stato di Mantova con cui Festivaletteratura lancia una campagna universale di documentazione fotografica della città da consegnare collettivamente alla posterità. Gli scatti fotografici raccolti saranno commentati da esperti di diverse discipline - Domenico De Masi, Giuseppe Mazza, Luca Molinari - per comprendere che idea abbiamo di città e che cosa vogliamo salvare del nostro tempo presente per il futuro.
Dalle memorie per il futuro alle intuizioni scientifiche che cambiano la nostra percezione del mondo. L'osservazione delle onde gravitazionali annunciata all'inizio di quest'anno, che rappresenta una conferma della Relatività Generale esposta da Einstein nel 1915, dà al Festival l'occasione per interrogarsi su che cos'è una scoperta scientifica (qual è il suo valore e il suo rapporto con la verità) e come si opera oggi per arrivarci attraverso una serie di incontri per adulti e bambini e di lavagne a illustrare con la partecipazione di alcuni scienziati protagonisti questa eccezionale avventura della conoscenza.
Al racconto della moda nella letteratura italiana di Otto e Novecento è dedicata la biblioteca elegante, curata da Luca Scarlini e realizzata in collaborazione con la rete dei sistemi bibliotecari della provincia di Mantova e la Biblioteca Nazionale Centrale di Firenze: se è conosciuto l'apporto delle avanguardie e correnti artistiche allo sviluppo di una delle più grandi avventure creative e industriali del nostro Paese, meno noto lo è il contributo dato da grandi scrittori, tra cui Alberto Arbasino, Lucio Mastronardi, Irene Brin, Gabriele D'Annunzio, Mario Soldati.
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Festivaletteratura ha sempre dedicato attenzione particolare ai bambini - che a Mantova sono stati interlocutori privilegiati di autori come Toni Morrison, Hanif Kureishi e David Grossman- e anche quest’anno tanti sono i progetti: dal viaggio intorno al pianeta partendo da Il giro del mondo in ottanta giorni di Jules Vernes a cura di Teatro Sotterraneo, all’atteso ritorno di Dario Moretti con Le avventure di Pallina, dai laboratori per diventare artisti di Fausto Gilberti ai grandi nomi della letteratura per ragazzi, tra cui Martina Wildner, vincitrice nel 2014 del Deutscher Jugendliteraturpreis, l'islandese Thórarinn Leifsson e - per i piccolissimi – la scrittrice e illustratrice francese Magali le Huche e di Mo Willems, popolarissimo autore delle storie di Reginald e Tina.
La festa continua anche la notte. Nello splendido chiostro del Museo Diocesano aprirà Festivaletteratura Music Hall, uno spazio in cui ritrovarsi dalle 22 in poi, per godersi la buona musica. Si alterneranno Banda Rulli Frulli, Bob Corn, Go Dugong, Dj Rocca, e altri gruppi della scena musicale indipendente italiana ed europea. Un concerto e un incontro celebreranno uno dei giganti del progressive rock inglese, Robert Wyatt, di cui sarà al Festival il biografo ufficiale Marcus O'Dair.
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Ogni giorno all'ora di pranzo, nella cornice del Teatro Bibiena, sarà invece offerto un momento di rinfresco musicale cameristico dai giovani maestri francesi dell'Hermès Quartet. Il programma sonoro del Festival prevede inoltre l'improbabile e stonata esibizione dell'orchestra Bogoncelli diretta da Paolo Nori; il concerto per due contrabbassi e slogan di protesta di Giuseppe Antonelli, Ferruccio Spinetti e Raffaello Pareti; la ricerca tra musica e matematica di Eugenia Cheng; lo spettacolo di Moni Ovadia su Enzo Jannacci; il confronto sull’interpretazione tra diritto e musica che vedrà Gustavo Zagrebelsky al pianoforte e Mario Brunello al violoncello; il duetto operistico tra Bruno Gambarotta e Giovanni Bietti; le Preghiere degli animali dell’Arca lette da Milena Vukotic e accompagnate al pianoforte da Angela Annese; la soirée son et lumière di Luca Scarlini su Sara Copia Sullam, il ritorno di Massimo Puglisi e naturalmente la serie serale delle lavagne musicali in piazza Mantegna.
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Infine, per festeggiare questo passaggio dei vent’anni, il Festivaletteratura ha invitato grandi scrittori a tornare, tra cui Julian Barnes, Jonathan Coe, Jay McInerney, Alain De Botton, e - con la complicità di Federico Taddia - ha chiesto a venti degli autori ospiti di raccontare il libro che ha accompagnato i loro vent'anni, che ha permesso a ciascuno di loro di prendere coscienza delle aspirazioni, dei sentimenti e delle paure che attraversano quell'età, il libro la cui sola lettura segnava allora (o ancor oggi) l'ingresso ufficiale nella gioventù. Beppe Severgnini ricorderà invece gli amici assenti, tutti gli autori che sono passati al Festival e che oggi non ci sono più, attraverso le immagini e le registrazioni video conservate presso l'Archivio di Festivaletteratura.
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