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Mantova, il ritorno del comitato Catena: «Il ponte? Meglio la ztl»

Subito una riunione per opporsi alla soluzione ciclopedonale voluta dal Comune. Caleffi: servirebbero un’infrastruttura aperta alle auto e la circonvallazione

di Sandro Mortari
2 minuti di lettura

MANTOVA. «Un ponte aperto alle auto a Fiera Catena sarebbe l’ideale per ridurre il traffico in corso Garibaldi e via Trieste. Noi continuiamo a sostenere questa soluzione. Se proprio non sarà possibile, il Comune deve istituire la Ztl su tutto l’asse corso Garibaldi-via Trieste per evitare che la gente soffochi».

È questa la reazione del comitato civico di Fiera Catena all’annuncio del sindaco di aver ottenuto il finanziamento europeo per costruire il ponte ciclopedonale sulla darsena e i tratti di pista mancanti per collegare il centro storico con Valletta Valsecchi e la città con il Comune di san Giorgio. non appena hanno saputo dell’accelerazione impressa all’invisa ipotesi del ponte ciclabile a scapito di quello carrabile, i componenti il comitato hanno tenuto una riunione d’urgenza per rispondere a Palazzi.

Erano presenti il presidente Giorgio Dusi, Arnaldo Caleffi e Giampaolo Zapparoli (assente Marcello Montruccoli). Il “gabinetto di crisi” ha esaminato la situazione e rilanciato quella che è la posizione ormai nota del comitato. È Caleffi a farsene portavoce e a riproporre «un dubbio che avevamo sollevato da tempo». Spiega: «Il bando europeo vinto dal Comune si propone come obiettivo il sostegno ad una mobilità ciclabile in area urbana per migliorare la qualità dell’aria e ridurre la Co2. Ebbene, noi dubitiamo che un ponte ciclabile risolva questo problema. Per ridurre la Co2 in città ci vuole un ponte carrabile, percorribile dalle auto in modo da togliere il traffico dalla città».

Il comitato, dunque, rilancia il ponte a Catena come un tutt’uno con la circonvallazione che, utilizzando Argine Maestro, dimezzi il traffico su corso Garibaldi e via Trieste portandolo oltre il Migliaretto. Caleffi ricorda anche un recente incontro avuto con l’assessore ai lavori pubblici Martinelli e con il collega alla Polizia comunale Rebecchi: «Quando manifestammo loro le nostre perplessità sul ponte ciclabile, ci risposero di attendere il piano urbano del traffico e di presentare le nostre osservazioni in quella sede. A questo punto, sarebbe più logico sospendere tutto in attesa del piano per poi redigerne uno globale, evitando di procedere per pezzi».

Caleffi e il comitato si rendono conto che il dado ormai è tratto e ben difficilmente Palazzi farà marcia indietro. «E allora - lancia la proposta - se non si può fare il ponte carrabile a Catena chiediamo la Ztl in corso Garibaldi e in via Trieste oppure, meglio ancora, in tutta la città. Corso Garibaldi, nel vecchio piano del traffico, è sempre stato considerato un anello periferico di scorrimento, mentre si trova in città. E poi - aggiunge - non ci convince il no della sovrintendenza al ponte carrabile. Dice che l’opera avrebbe un impatto fortissimo sul profilo consolidato della città: basta andare a Sparafucile e si vedrà che un ponte a Catena non avrebbe alcun impatto sullo skyline della città. Il ponte porterebbe ad un incremento del traffico sul lungolago, a vocazione pedonale: e corso Garibaldi e via Trieste che vocazione hanno?».

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