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Palasport a ostacoli. L’appalto finisce al Tar

Nuovo intoppo per la palestra di Borgochiesanuova da aggiudicare entro l’anno. Il ricorso è dell’architetto che ha firmato il progetto preliminare: udienza il 31

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MANTOVA. Nuovo inciampo per il futuro palasport di Borgochiesanuova, che adesso finirà davanti al Tar. A impugnare la gara per la palestra da cinquecento posti a sedere è stato l’architetto Paolo Reali, autore del progetto preliminare approvato dalla giunta Palazzi il 9 novembre 2015. L’udienza per la sospensiva della lettera d’invito del Comune alla procedura negoziata (per l’affidamento della progettazione definitiva ed esecutiva) è in calendario il 31 agosto a Brescia.

Sospensiva o meno, l’architetto Paolo Reali chiede l’annullamento dell’intera procedura, di tutti i verbali di gara e degli atti di aggiudicazione, sia provvisoria sia definitiva, mettendo così le mani avanti. All’origine del ricorso ci sarebbe la contestazione formale dei tempi di presentazione dell’offerta: la lettera d’invito alla procedura negoziata (possibile perché l’importo di gara è inferiore a 100mila euro) è del 30 giugno 2016, il termine di presentazione era stato fissato l’8 luglio, e una settimana più tardi la commissione giudicatrice aveva affidato l’appalto al raggruppamento temporaneo di professionisti mantovani Soprint srl. In via provvisoria, in attesa di esaminare la documentazione integrativa richiesta.

Dal canto suo, la giunta ha incaricato della difesa l’avvocato Arrigo Gianolio. Scelta motivata con l’assenza (per ferie) dell’unico legale sui cui si regge l’avvocatura del Comune e con la contestuale urgenza di studiare la pratica, visto che il termine per il deposito dei documenti e dell’eventuale memoria è il 29 agosto.

Il ricorso complica le cose e, se accolta, la sospensiva rischia di inchiodare il progetto del palasport (da realizzare dietro al supermercato Famila). Annunciata in principio per l’autunno di quest’anno, a maggio la maxi-palestra subì il primo scossone: fuori per una manciata di metri dal perimetro del vecchio Piano di riqualificazione urbana, il palasport perse il cofinanziamento da 650mila euro della Regione (dirottato sulla ciclabile tra strada Dosso del Corso e strada Circonvallazione sud, e sui giardini di via Indipendenza, quartiere Pompilio). Poco male, la giunta calcolò di avere in cassa i 2 milioni e 300mila euro necessari per l’opera e li mise a bilancio. Il secondo ostacolo è piovuto con il nuovo codice degli appalti, che vieta di mettere a gara sia la progettazione definitiva ed esecutiva sia l’esecuzione dei lavori, come si è sempre fatto. Morale, il Comune si è mosso per chiudere la pratica entro il 31 dicembre. Così fino al nuovo ostacolo.

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