Mantova, gli inquilini abbandonati: in via Volta 7 solo degrado
Campanelli che non funzionano, sporco ovunque e anche la droga nel sottoscala nella casa popolare del Comune costruita pochi anni fa. Aster: appena ci chiamano interveniamo, ma qualcuno si diverte a fare danni
MANTOVA. Abbandonati. Così si sentono gli inquilini del palazzo comunale di via Volta 7, angolo via Grossi. «Qui abbiamo tante magagne, ma nessuno fa qualcosa per risolverle» dice ormai sfiduciata una delle tante anziane che vivono nei due edifici di edilizia residenziale pubblica costruiti dal Comune una decina di anni fa al posto dei fatiscenti caseggiati popolari degli anni ‘50. Quando la giunta Burchiellaro decise di abbattere quegli stabili con mille problemi di manutenzione e di costruirne di nuovi (i cantieri si aprirono nel 2005, giunta Brioni) sembrava che un futuro radioso si spalancasse davanti ai fortunati inquilini. Invece, dopo pochi anni, si è ancora qui a piangere su quello che poteva essere e non è stato.
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«Qui ne succedono di tutti i colori - si lamenta l’anziana - e nessuno interviene. Per esempio, una decina di giorni fa ho segnalato ad Aster, che gestisce i nostri condomini, che un inquilino si era allacciato abusivamente ad un contatore e rubava la luce. I fili attaccati sono ancora là». Per non parlare delle pulizie di cortile e scale: «Ce le facciamo noi, in tre o quattro persone - rivela la signora - così siamo sicuri che non abbiamo la spazzatura intorno».
E poi il degrado sociale che imperversa nel palazzo: «È diventato un supermercato della droga a qualsiasi ora del giorno. Entrano dagli scantinati dopo aver forzato le porte di servizio che danno su via Grossi e su via Volta, poi risalgono e si scambiano la roba. Pensi che, pulendo il sottoscala, una volta trovai un sacchettino con della droga. La diedi ad Aster che, a sua volta, lo portò dalla Guardia di finanza, ma non successe nulla».
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A sconvolgere, ultimamente, il tran tran delle 38 famiglie del condominio è la rottura di campanelli, apriporta e citofono: «Da tre mesi - denuncia l’anziana - i nostri appartamenti sono praticamente isolati. Se viene qualcuno a cercarmi, prima mi deve telefonare; così io scendo, e abito in alto, per aprire. Pensi che una donna si è sentita male con una colica all’ottavo piano, ma per aprire all’ambulanza ha dovuto scendere lei. Così non si può andare avanti: io pago 340 euro al mese di affitto e spese, ma c’è anche chi paga di meno ed è moroso da tempo, e nessuno fa niente. Senza dimenticare le infiltrazioni d’acqua che ci sono in molti alloggi». Pronta la risposta di Aster che respinge tutte le accuse.
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Dice Davide Oneda: «Per quanto riguarda gli allacci abusivi abbiamo fatto denuncia e le indagini sono in corso». Sul fronte dei campanelli e degli apriporta, «negli ultimi mesi siamo intervenuti a più riprese e l’impressione è che ci sia qualcuno che si diverta a danneggiarli apposta o perché non vuole farsi trovare in casa. Faremo denuncia contro ignoti. Abbiamo già chiamato la ditta ancora per ripararli, ma le ferie non sono finite e si fatica a trovare i pezzi di ricambio». Il ritrovamento di droga nel palazzo «risale a tre anni fa e le forze dell’ordine hanno proceduto», mentre sul fronte delle morosità legate alle utenze, «nessuno inquilino paga per l’altro visto che il debito se lo accolla il Comune. A cui, ogni tre mesi, presentiamo un report sugli affitti arretrati che subito attiva la procedura per il recupero».
E le infiltrazioni d’acqua? «Appena ce le segnalano, interveniamo». (Sa.Mor.)
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