«Una piazza prenderà il posto del magone»
La giunta in tour a Colle Aperto e Ponte Rosso. Lamentele per buche, prostitute e discariche abusive
Barbara RodellaMANTOVA. Buona partecipazione per le camminate di quartiere guidate dal sindaco Mattia Palazzi e da alcuni membri della giunta che ieri hanno fatto tappa a Colle Aperto e Ponte Rosso.
A Colle Aperto l'incontro è iniziato parlando di quello che tutti ormai chiamano il magone, ossia quella struttura in via Croce vicino alla chiesa abbandonata da più di vent'anni. Doveva essere un supermercato ma ora rimane solo lo scheletro dell'edificio divenuto casa, dicono gli abitanti, di topi e bisce. «Stiamo lavorando per negoziare l'abbattimento e creare una vera e propria piazza di quartiere - dice il primo cittadino - questo non è l'unico scheletro rimasto in città, altri simili sono presenti a Ponte Rosso, a Fiera Catena e a Cittadella. A gennaio, se riusciamo a trovare un accordo con le varie imprese proprietarie, vogliamo indire un concorso di progettazione per dare una nuova destinazione alle aree». Dal 15 settembre al 15 novembre verranno effettuati tutti i lavori preventivati nei vari quartieri. A Colle Aperto si andrà ad intervenire con lavori di asfaltatura su via Croce, Terracini, Gobetti, Mazzali, Palach, Salvemini e Gazzani. In certi punti i lavori riguarderanno anche i marciapiedi e in via Terracini verrà costruita una ciclabile.
[[(gele.Finegil.Image2014v1) L'incontro con gli assessori e la polizia locale]]
Gli abitanti aspettano da tempi interventi simili (le buche sono considerate un vero problema soprattutto per chi si muove in bicicletta) ma non sono a corto di proposte migliorative. In via Caduti di Fani servirebbero piattaforme rialzate dissuasori di velocità con un adeguato attraversamento pedonale, «le macchine - commenta qualcuno - corrono che se fossero in gara a Monza». In via Calamandrei sembrano essere i tigli divenuti troppo grandi il problema. «Andrebbero sfoltiti - dicono - coprono totalmente la via che rimane troppo buia. Anche i lampioni si perdono tra le frasche». Nel quartiere servirebbe poi un nuovo sgambatoio per cani, quello esistente è troppo piccolo. Di sera si apre poi il problema prostituzione. «Ci sono donne - lamenta una signora - che si presentano anche alle 20.30 e i loro atteggiamenti sono invadenti».
A Ponte Rosso i residenti sembrano invece disperati perché molti degli alloggi sono occupati abusivamente o senza titolo, senza dunque un contratto regolare. «Ci vorrebbero più controlli - dice qualcuno - di sera c'è da avere paura». Chiedono poi un numero maggiore di bidoni per l'immondizia e un controllo più stretto, sfruttando le telecamere da poco installate, per multare coloro che vengono da fuori a gettare i loro scarti. Intanto il Comune si sta muovendo per intervenire sulle strade considerate ancora inagibili e per aumentare il verde sulla fascia che si trova a ridosso della ferrovia.
In progetto inoltre ci sono l'apertura del sottopassaggio che porta a Gambarara e una pista ciclabile che collega il quartiere alla ciclo-pedonale sulla provinciale e di Gambarara.
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