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Anche la Gazzetta è in piazza

Il gazebo con i gadget dei 350 anni e una postazione web. E domani (mercoledì 7 settembre) l'inserto gratuito

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MANTOVA. Per i vent’anni di Festivaletteratura anche la Gazzetta di Mantova ha voluto fare la sua parte: oltre a presentare e seguire i maggiori eventi dei cinque giorni, da domani a domenica, è presente con un gazebo davanti alla basilica di Sant’Andrea. Una struttura bianca e nera, snella, che si inserisce tra le prospettive di monumenti e palazzi antichi, disegnata dall’architetto Vittorio Longheu. Sulla parete nera all’interno campeggia una frase di Italo Calvino, tratta da “Lezioni americane”.

Qui sarà possibile acquistare i gadget realizzati nel 2014, quando il nostro quotidiano - il più antico d’Italia - festeggiò i 350 anni di vita con una mostra alle Fruttiere di Palazzo Te: t-shirt, matite, cartoline, moleskine, ombrelli, spille, magneti, tazze, il catalogo della mostra con saggi di vari studiosi e il libro di Giuseppe Amadei “Il giornale dei mantovani”, ristampato per l’occasione.

Il gazebo sarà aperto al mattino dalle 11 alle 13 e dopo pranzo dalle 16 alle 23.

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Da domani a domenica, di pomeriggio, ospiterà i giornalisti della redazione web per video interviste e Facebook live per il nostro sito internet.

Una presenza attiva nel cuore delle città e del Festival.

Non è tutto: domani con la Gazzetta i lettori troveranno un inserto gratuito di 48 pagine con una guida pratica al programma. Rispetto agli anni scorsi abbiamo voluto arricchirlo con una selezione delle prime pagine più significative dei 19 anni, dal 1997 al 2015. Dalla prima edizione, con i riflettori puntati su Salman Rushdie e uno spiegamento di forze consistente per proteggerlo dopo le minacce ricevute per il suo libro “Versetti satanici”, a Roberto Saviano nel 2008, ospite a sorpresa al Teatro Sociale, che lanciò dal palco una sfida ai boss della camorra, e - per citarne alcune - nel 2012 l’appello del premio Nobel per la Letteratura Seamus Heaney per i restauri della Camera degli Sposi, chiusa dopo il terremoto.

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