Divampa il rogo nel fienile, intossicato un agricoltore
Fiamme a Malavicina in un capannone ricostruito 4 anni fa dopo un incendio. Vigili del fuoco al lavoro per dodici ore con maschere e bombole anti fumo
ROVERBELLA. Attorno alle nove del mattino dal fienile ha cominciato a levarsi il fumo. Immediato l’allarme nell’azienda agricola di Malavicina, già colpita da altri incendi, il più disastroso quasi cinque anni fa, dov’era rimasto distrutto assieme al raccolto di fieno anche la struttura dov’era ricoverato. I vigili del fuoco sono rimasti al lavoro dalla mattina alla sera, in condizioni rese difficili dalla temperatura e dal denso fumo che si è liberato dalle decine di quintali di fieno andate in fiamme.
Malavicina, incendio devasta azienda agricola
Ed è proprio il fumo il motivo per cui uno degli agricoltori dell’allevamento di via Marconi, un uomo di 39 anni che per primo è intervenuto per tentare di spegnere il fuoco, è rimasto intossicato ed è stato necessario trasportarlo in ambulanza al pronto soccorso di Isola della Scala. Nulla di grave, comunque, per lui. I danni alla struttura sarebbero invece piuttosto seri, anche se i vigili del fuoco devono ancora fare una valutazione sull’agibilità del fienile, un capannone prefabbricato di recente costruzione. All’origine dell’incendio un fenomeno di autocombustione.
L’allarme scattato nell’azienda dell’allevatore Riccardo Boschini ha raggiunto la centrale dei vigili del fuoco poco dopo le nove del mattino di ieri. E dalla caserma di Mantova si sono staccate subito un’auto pompa serbatoio, due autobotti e un’autoscala con un paio di squadre di uomini. Il loro lavoro è stato ostacolato non poco dalla densa cortina di fumo bianco che impediva la vista e la respirazione. Per questo i vigili del fuoco hanno dovuto utilizzare gli autorespiratori, cioè i dispositivi di sicurezza con maschera e bombola ad ossigeno.
Per oltre dodici ore, fino a serata inoltrata, i pompieri si sono alternati in sfibranti turni di lavoro per raffreddare il fieno, spostarlo all’esterno con l’uso di ruspe e mezzi agricoli, e infine smassarlo per spegnere anche l’ultimo focolaio. Una stima più precisa dei danni sarà possibile oggi. Il fienile della stessa azienda era rimasto distrutto da un rogo analogo nel novembre del 2011.
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