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Treni Mantova-Milano: la Regione mette il raddoppio in agenda

Ora sono anche nel Programma lombardo della mobilità e dei trasporti gli interventi sulla linea ferroviaria. Approvata la proposta del consigliere Fiasconaro

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MANTOVA. Nero su bianco: ora il raddoppio completo della linea ferroviaria Mantova-Milano è anche nel Programma regionale della mobilità e dei trasporti (oltre che in cima alla lista dei desideri dei pendolari). Il consiglio regionale della Lombardia ha approvato il 20 settembre la proposta del consigliere regionale Andrea Fiasconaro (Movimento 5 Stelle), pendolare pure lui, che prevede una serie di interventi sulla Mantova-Milano, compreso il raddoppio integrale della linea. Ovvero, dei 90 chilometri di binario unico tra Codogno e Mantova, scanditi dal singhiozzo di 53 passaggi a livello, e affollati pure dai treni merci.

«Ci ritroviamo in aula a parlare per l'ennesima volta della linea ferroviaria Mantova-Milano e dei suoi problemi – il commento di Fiasconaro – Le proposte che ho avanzato per il suo miglioramento sono già state discusse più volte e, in alcuni casi, anche approvate. Peccato che poi non siano mai arrivati tutti i finanziamenti necessari a metterle in opera». Oltre al raddoppio, la proposta sollecita interventi sulla linea, sugli scambi ferroviari, sulle stazioni, sull rinnovo dei treni e sul potenziamento dell’intermodalità ferro-gomma (al cuore dello studio commissionato dal consigliere pentastellato al Politecnico).

Fiasconaro non si fa troppe illusioni ed è schietto con i suoi compagni di binario: «L’approvazione di questa mia proposta è solo un ulteriore tassello nella battaglia quotidiana per ottenere finalmente miglioramenti e risorse per la Mantova-Milano. Sicuramente sarà necessario insistere e continuare a sollecitare chi governa la regione, spesso sordo ai reali bisogni dei pendolari e dei cittadini. Oggi possiamo dire che anche il raddoppio completo della linea verrà scritto nero su bianco nei progetti futuri della mobilità lombarda. Oltre alle parole, da oggi c’è quindi un documento scritto». Con un pizzico di amarezza: «Certo questa classe politica è sempre in ritardo sui bisogni dei cittadini, e per cercare di risolvere il nodo dei fondi avrebbe potuto accogliere la nostra proposta di stanziare il 95% (2,2 miliardi circa) delle risorse disponibili sul trasporto pubblico e il 5% sulle autostrade. Maroni ha fatto colpevolmente l’esatto contrario».

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