Intossicata dal monossido. L'ha salvata la vicina di casa
E' fuori pericolo la settantenne ricoverata d'urgenza per aver respirato il gas emesso dalla caldaia. Ora le indagini sull'impianto: meno di un mese fa fu sottoposto ai controlli di routine
Mauro PinottiSUZZARA. È stata una vicina di casa a salvare la vita a Fernanda Covoni, la pensionata 70enne intossicata sabato pomeriggio dal monossido di carbonio sprigionato dalla caldaia a gas della cucina, a Suzzara, in una palazzina di via Galimberti.
La donna, dopo un terapia in camera iperbarica, è ricoverata all'ospedale Poma per accertamenti ed è fuori pericolo. Oggi si può parlare di tragedia sfiorata, visto che la donna ha davvero rischiato di morire per intossicazione.
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Ora starà ai carabinieri capire se ci siano responsabilità nell’accaduto: sul libretto di manutenzione risulta un controllo periodico della caldaia eseguito da una ditta di Buscoldo il 21 settembre, meno di un mese fa.
Tutto è successo intorno alle 13 di sabato quando Giuliana Mastri, che abita di fronte alla pensionata, ha chiamato al telefono l’amica Fernanda per chiederle se voleva essere accompagnata al cimitero a far visita alla tomba del marito, scomparso circa un anno fa. Di solito Giuliana chiama l’amica verso le tre del pomeriggio, sabato il destino ha voluto che anticipasse la chiamata. Tre, quattro telefonate, senza che rispondesse. Finché, all'ennesimo tentativo, Fernanda ha alzato la cornetta.
Così Giuliana ha sentito l'amica che a fatica, con un filo di voce, diceva di non sentirsi bene. A quel punto è corsa a vedere e l'ha trovata in difficoltà, affannata e con un dolore al petto. A quel punto l'allarme al 118 che ha inviato guardia medica e ambulanza della Croce Rossa. Avvisati nel frattempo anche il figlio della pensionata e una nuora.
Nessuno ha capito subito da cosa dipendessero i sintomi della pensionata. E così parenti, soccorritori e vicina di casa hanno sono rimasti quasi un’ora e mezza in casa a respirare il monossido di carbonio emanato dagli scarichi della caldaia difettosa.
È stato il medico, spalle alla caldaia, che, insospettito dal malessere della pensionata ha chiesto di spegnere il riscaldamento e aprire le finestre. Poco dopo sono arrivati i vigili del fuoco di Suzzara che hanno verificato la presenza di monossido di carbonio in casa e il malfunzionamento dell’impianto termico.
Le sei persone rimaste nell'appartamento sono state trasportate al pronto soccorso del Poma e sottoposte ad esami. I parenti, la vicina di casa e i volontari della Croce Rossa sono stati sottoposti a ossigenoterapia e dimessi in serata. La pensionata è stata invece trasferita in camera iperbarica all'ospedale di Villafranca dove ieri mattina, dichiarata fuori pericolo, è rientrata al Poma, dov’è stata monitorata per uno scompenso cardiaco.
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