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Cartiera al Tar. Ora spunta l’ipotesi di un’udienza unica

Rinvio al 9 novembre per il ricorso firmato da Rabitti. Con tempi brevi potrebbe cadere la richiesta di sospensiva

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MANTOVA. Cartiera, se ne riparla il 9 novembre. E’ stata rinviata di tre settimane l’udienza al Tar di Brescia che ieri avrebbe dovuto discutere la prima richiesta di sospensiva delle autorizzazioni ambientali rilasciate a Pro-Gest dalla Provincia. Si tratta del ricorso firmato dal legale Roberto Fazzi per conto dell'Associazione italiana medici per l'ambiente-Isde insieme a Italia Nostra, al coordinamento comitati ambientalisti Lombardia e ai cittadini che hanno sostenuto il comitato civico "Insieme per la salute con Gloria Costani - No inceneritore" con la consulenza tecnica dell'ingegner Paolo Rabitti.

L’istanza di misura cautelare in questo caso viene avanzata per «le condizioni di grave pericolo ambientale e sanitario» che «deriverebbe a tutte le popolazioni residenti nell'area di ricaduta dalle emissioni di sostanze inquinanti e dall'attività di incenerimento del "pulper" cioè un rifiuto che contiene plastica e cloro fino a 20 volte la quantità dei vecchi fanghi di disinchiostrazione», sostanze che «una volta depositate nell'organismo, si accumulano e sono ineliminabili, cosicchè il pregiudizio alla salute dei ricorrenti, per tutto il periodo intercorrente tra l'inizio dell'attività autorizzata e la decisione definitiva, non appare neppure astrattamente suscettibile di eliminazione o risarcibile con equivalente monetario».

Il rinvio deciso ieri dai giudici amministrativi con tutta probabilità porterà a riunire nella stessa udienza anche le altre due richieste cautelari che accompagnano i ricorsi per l’annullamento rilasciato da Palazzo di Bagno alla nuova proprietà della cartiera ex Burgo la scorsa estate. Si tratta del ricorso presentato insieme dai Comuni di Mantova, Porto Mantovano, Borgo Virgilio e San Giorgio e di quello del Parco del Mincio. Nel primo caso l’avvocato Paolo Gianolio ha chiesto la sospensiva quale «unica reale ed efficace forma di tutela per garantire che la trasformazione dell'impianto e la sua messa in funzione avverrà nel pieno rispetto delle norme di legge e dei principi cautelativi volti a garantire la sicurezza dei cittadini».

Nel ricorso il legale dei 4 Comuni cita la prima relazione consegnata da Ats nell'ambito della Vis richiesta dal Comune, da cui emerge tanto il possibile impatto ambientale quanto la preoccupante condizione di salute della popolazione residente nell'area interessata e spiega che la decisione di presentare istanza di misura cautelare tiene conto anche del fatto che Pro-Gest ha dichiarato in più occasioni di essere al lavoro per giungere quanto prima alla messa in esercizio degli impianti.

A sua volta il legale del Parco, Luca Palvarini, fa presente nel ricorso «l’enorme portata del nuovo impianto di Viale Poggio Reale dal punto di vista delle emissioni, dell’energia necessaria e prodotta, delle quantità di materiali utilizzati e bruciati» e del fatto che è stata concessa l’autorizzazione a bruciare scarti provenienti da altri stabilimenti del gruppo. E aggiunge: «Peraltro la sospensione dell'efficacia dei provvedimenti impugnati eviterebbe un danno grave ed irreparabile, altresì, a Cartiere Villa Lagarina stessa». Non è escluso anche che il 9 novembre i giudici propongano ai tre legali la possibilità di fissare in tempi brevi l’udienza per la discussione nel merito dei ricorsi. In quel caso potrebbe venire a cadere l’interesse dei ricorrenti per la sospensiva.

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