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Furbetti in consiglio comunale, Pd e Fi: non sono da noi

Dopo l'accusa di De Marchi sui consiglieri che prelevano il gettone di presenza pur arrivando in forte ritardo, i due partiti maggiori dichiarano innocenti i propri rappresentanti

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MANTOVA. «Il Pd e anche gli altri gruppi di maggioranza nulla centrano con gli eventuali furbetti delle commissioni». Ad affermarlo è il capogruppo dei dem, Giovanni Pasetti, all’indomani dell’apertura del procedimento, da parte del presidente del consiglio comunale Allegretti, sui consiglieri, come ha denunciato de Marchi, che il 14 ottobre scorso sono arrivati in commissione congiunta territorio-servizi sociali a tempo scaduto, hanno firmato il registro delle presenze e si sono portati a casa il gettone da 33 euro lordi.

«Nemmeno i nostri consiglieri sono coinvolti. Invito de Marchi a fare i nomi e a non sparare nel mucchio» fa eco il capogruppo di Forza Italia, Pier Luigi Baschieri. Il caso sta suscitando molto rumore in Via Roma e parecchia attesa verso l’esito dell’indagine che Allegretti ha annunciato sarà «molto breve e senza sconti». «Io non so a chi si riferisse de Marchi - dice Pasetti - ma per quanto riguarda il Pd e gli altri gruppi di maggioranza posso dire che i comportamenti denunciati non esistono e non sono mai esistiti. Anzi, ne approfitto per rispondere a chi accusa i nostri consiglieri di essere degli yes man: il nostro è un gruppo che lavora, formato da consiglieri che non solo lavorano nei loro quartieri e raccolgono le segnalazioni dei residenti, ma studiano le questioni sollevate, le discutono nel partito e nel gruppo e vengono in aula preparati».

Anche Baschieri respinge le accuse: «Nessuno di noi ha mai fatto il furbetto. In commissione territorio abbiamo Longfils, noto per il suo spiccato senso del dovere, mentre in quella servizi sociali siamo rappresentati da Gorgati, persona puntuale e corretta».

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