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Un evento su due in panne. «Ma ora Ocno si allarga»

Il bilancio dei 55 eventi: 15 annullamenti e dieci volte con meno di 12 presenti. Baroncelli rilancia: «Così recuperiamo i laghi. Via al collegamento con il parco»

di Gabriele De Stefani
1 minuto di lettura

MANTOVA. Per i detrattori, è il simbolo dell’inclinazione della giunta Palazzi al frivolo, allo spot da cartolina, a ciò che fa rima più con circenses che con il panem. Per i sostenitori, è un’operazione riuscita di rigenerazione urbana e visibilità. L’assessore Lorenza Baroncelli, ad esempio, parla di «un grande successo in termini di resa estetica e marketing, nonostante fosse solo una sperimentazione: quelle immagini hanno girato tantissimo». Chiusa la prima stagione, cifre e prospettive aiutano a capire cos’è stato fin qui il progetto dell’Arcipelago di Ocno - investimento da 183mila euro per l’amministrazione con fondi prelevati dal pacchetto arrivato con la nomina a capitale della cultura- e che cosa potrebbe diventare in futuro.

I numeri parlano di 1.451 presenze complessive, a cui si aggiungono le centinaia di persone che hanno osservato dalla sponda del lago Inferiore l’inaugurazione. Un passo in più nella lettura delle cifre aiuta a interpretare meglio i dati: solo l’inaugurazione, il tramonto del 24 settembre e lo spettacolo con Elio Germano hanno raggiunto o superato quota cento presenti; una decina di appuntamenti ha visto non più di una dozzina di partecipanti (alcune visite non hanno raggiunto quota cinque); infine, la stagione autunnale ha portato con sé piogge e ben quindici eventi annullati su 56 programmati. In pratica, una volta su due o si rinunciava o c’era pochissima gente.

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Uno scenario, quest’ultimo, preventivabile nel momento in cui i ritardi dell’inaugurazione hanno fatto slittare la gran parte delle attività in una stagione poco idonea. «La priorità era partire e sperimentare – spiega Baroncelli – agganciarci all’anno della capitale della cultura era fondamentale per il reperimento dei fondi. Sapevamo che l’autunno ci avrebbe esposto al rischio di veder saltare molte attività organizzate, ma non era così importante».

Il ragionamento dell’assessore, in sostanza, guarda oltre la prima stagione e le criticità emerse: «Avevamo tre obiettivi: coinvolgere associazioni e realtà del territorio; avviare la rigenerazione dei laghi, attirando attenzione e presenze in questi luoghi bellissimi; costruire qualcosa che fosse un’eredità permanente dell’anno della capitale, come accaduto per Lungorio e illuminazione in centro. Sono obiettivi realizzati. In particolare l’ultimo, perché posso anticipare che in futuro Ocno diventerà una piazza urbana. Stiamo lavorando a nuovi eventi – anticipa Baroncelli – e pensiamo anche di collegare l’arcipelago alla sponda del lago, così da renderlo più fruibile. In questo modo, tra l’altro, risolveremo i problemi di capienza, fin qui molto limitata per la scarsità di vie di fuga. E non finisce qui: vogliamo spingere di più sul marketing anche a livello internazionale, portare eventi legati alla capitale europea dell’enogastronomia 2017 e magari allargare l’arcipelago con altre isole».

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