Consulte nei quartieri. Città divisa in cinque zone
Arrivano le nuove rappresentanze: residenti, associazioni e vigili insieme. Dovranno proporre progetti e iniziative. Escluso per ora il centro storico
di Sandro MortariMANTOVA. Sono cinque, per il momento, le consulte dei quartieri che la giunta Palazzi ha in animo di istituire come luoghi di partecipazione dei cittadini e delle varie espressioni dell’associazionismo sul territorio. È quanto risulta dalla bozza di regolamento che entro novembre arriverà in giunta. Le aggregazioni territoriali prevedono Lunetta, Castelletto e Formigosa; Cittadella e Colle Aperto; Valletta Paiolo; Valletta Valsecchi, Fiera Catena e Te Brunetti; Angeli, Borgochiesanuova e Due Pini.
«Ma è solo una bozza - tiene a specificare l’assessore ai lavori pubblici Nicola Martinelli, delegato dal sindaco Palazzi a portare avanti il regolamento - vedremo durante la discussione. Si potrebbe arrivare a sei o al massimo a sette». Balza evidente l’esclusione del centro storico: «È uno dei punti da discutere - dice Martinelli -. Istituire una consulta per il centro ci sembra problematico, poi vedremo». La questione centro storico potrebbe, dunque, riaprirsi, così come la collocazione di Te Brunetti.
Da discutere anche il numero dei componenti di ciascuna consulta che nella bozza risulta variabile da zona a zona. «Non ci saranno politici nei nuovi organismi - conferma il sindaco -. A farne parte saranno i singoli cittadini, le associazioni di volontariato, le parrocchie, le categorie economiche, le associazioni sportive. Saranno consulte aperte a tutti e saranno luoghi dove le varie associazioni e le parrocchie faranno rete, un po’ come già oggi avviene in Valletta Valsecchi». Un punto tiene a precisare il primo cittadino: «Non saranno una riedizione delle vecchie circoscrizioni» mandate in soffitta alcuni anni fa. Spiega, infatti, Palazzi: «Le consulte fanno parte della nostra politica iniziata con i vigili di quartiere, dovranno essere le antenne dell’istituzione nei quartieri». Diventeranno gli interlocutori dell’amministrazione comunale per precise scelte da fare sul territorio relative a servizi educativi, spazi pubblici, famiglie.
Non solo. Quegli organismi dovranno anche riuscire a far rivivere i quartieri, soprattutto quelli periferici, attraverso una programmazione di attività culturali e sociali che dovrà diventare continuativa nel tempo. Chi siederà nelle consulte, snelle e senza vincoli burocratici tengono a sottolineare da Via Roma, non dovranno perdersi in segnalazioni tipo le buche in strada: «Per farci sapere che esistono quei problemi ci sono già i vigili di quartiere - dice Palazzi -. La consulta dovrà elaborare progetti sociali e culturali, poi potrà darci una mano anche sul fronte delle piccole manutenzioni, ma non sarà questa la sua funzione principale». Per questo il Comune prevede di istituire un budget da destinare alle nuove rappresentanze di quartiere: «L’idea - spiega - è quella di invitarle a presentarci dei progetti per attività e servizi da offrire ai quartieri. Faremo dei bandi e li sosterremo con risorse nostre in modo da garantire un certo numero di attività in tutti i quartieri».
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