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Podestà e piano Boeri, Renzi porta 27 milioni

Il presidente del Consiglio: «Nove milioni per il cantiere e ok a San Nicolò». Poi l’elogio di Palazzi: «È tra i migliori sindaci d’Italia, Mantova un modello»

Gabriele De Stefani
3 minuti di lettura

MANTOVA. L’atmosfera è tutta nella raffica di pacche sulle spalle, di «come diceva giustamente Mattia», di «Matteo siamo con te», di renzini (copyright Maurizio Crozza: battute ad effetto non troppo cariche di significato in stile Baci Perugina) e sorrisi assortiti a suggellare un’alleanza tra i due che sembrano piacersi così tanto. Se fosse una messa: scambiatevi reciprocamente uno spot di pace. La notizia però sta nel fatto che gli spot sfociano in concretezza a sei zeri in due passaggi del discorso finale di Renzi: il premier annuncia che, dietro insistenza del sindaco (e vai con gli ammiccamenti), ha deciso che il prossimo Cipe stanzierà nove milioni di euro per il cantiere del palazzo del Podestà fermo da quattro anni e mezzo e che sarà promossa la candidatura del piano Boeri per il bando per le periferie, che vale altri diciotto milioni. Totale da 27 milioni di euro per la quinta tappa di giornata di Renzi (quando arriva a Palazzo della Ragione sono le 16.50 ed è già stato al Politecnico di Milano e in quattro aziende fra Colnago, Saronno e Gallarate, prima di virare in serata verso il Veneto tra Castelfranco e Padova).

[[(Video) Renzi a Mantova: l'arrivo del premier a Palazzo della Ragione]]

Per il Podestà sarà la svolta attesa da una vita perché con questi soldi si potrà terminare il primo lotto (dopo che il conto è lievitato a 18 milioni per effetto del terremoto) e iniziare a riempire il salvadanaio per il secondo; per il piano per la zona di Catena e San Nicolò la possibilità ora è quella di cambiare volto a una fetta di città, con il centro ricerche per il risanamento ambientale già pronto per essere affidato a Stefano Mancuso.

I tempi? A margine dell’evento, davanti ai microfoni dei giornalisti, dirà che per il Podestà bisognerà aspettare fine mese al massimo, mentre per San Nicolò «diciamo entro l’anno». Sempre al termine dell’evento, a proposito dei terremotati mantovani che ancora attendono di sapere se avranno rimborsi al 100%, il premier temporeggia.
L’evento di Palazzo della Ragione è nato apposta per ospitare Renzi nel suo tour pre-referendario: la presentazione del progetto di Google è il pretesto costruito ad hoc, con inviti spediti e accettati in poche ore. L’obiettivo di giornata è celebrare il successo di Mantova capitale e legarla anche al nome del premier. Che infatti, dopo un doveroso e applaudito messaggio di solidarietà per le popolazioni colpite dal terremoto), vira sui temi della cultura, della bellezza e delle città da rilanciare: «A Mantova siete stati bravi a gestire questo anno così importante: è così che l’Italia deve fare se vuole essere competitiva. Lo avete fatto grazie al grande lavoro di tutti e di Mattia Palazzi, uno dei migliori sindaci d’Italia. Nessuna nostra città può reggere quantitativamente alla concorrenza delle megalopoli europee e mondiali, dunque dobbiamo puntare sulla qualità. Dobbiamo recuperare il senso della bellezza, la capacità di stupirci per i nostri tesori, avere il coraggio di voler fare cose belle in una società in cui la violenza che circola sui social network è solo distruttiva, invita all’odio e vuole sempre farci credere che non si possa fare nulla. Entrando a Mantova - aggiunge - ci si trova davanti ad una bellezza che toglie il fiato. Gli americani dicono “wow”, non diciamo solo “mah”». Poi il riferimento all’amore (titolo di giornata tratto da Virgilio è “Omnia vincit Amor”, cioè l’amore batte ogni cosa), che bissa analogo renzino sfoderato da Palazzi in apertura. Palazzi in prima fila gongola e - cosa non frequente - pare emozionarsi per gli elogi.

[[(Video) Renzi a Mantova: "Nel prossimo Cipe almeno 9 milioni per completare Palazzo del Podestà"]]

Renzi chiama continuamente al coraggio, alla sfida decisa a chi dice che le cose non si possono cambiare. Non parla mai di referendum (lo farà solo a margine parlando con i giornalisti, quando non saprà scegliere cosa sarebbe peggio tra la vittoria del No o l’elezione di Trump): vorrà così il suo guru della comunicazione Filippo Sensi, che lo ascolta dal pubblico e manda il discorso di palazzo della Ragione in diretta Facebook. Il premier alterna il tono istituzionale riservato all’emergenza sisma alle battute sui commercianti fiorentini che, come i colleghi mantovani, non si accontentano mai e anche quando c’è la città piena dicono «che sì, è vero, però una volta i turisti spendevano di più». Diventa orgoglioso quando dice che ha deciso di organizzare il G7 a Taormina quando un leader europeo gli ha detto che in Sicilia c’è solo la mafia: «Dovrebbero sciacquarsi la bocca, la Sicilia è la Magna Grecia». La chiusura è ancora uno sprone: «Essere ottimisti non è dire genericamente: “Speriamo”. È invece portare un contributo perché il mondo sia guidato da chi desidera farcela e non solo da chi desidera sfasciare. Mantova ha una storia straordinaria e sta a voi il grande compito di fare di Mantova una capitale del futuro. Il 2016 per voi deve essere un punto di partenza, non di arrivo».
E 27 milioni di euro, a occhio e croce, fanno bene almeno quanto un renzino.

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