Consigliere intossicato dalla caldaia: la Procura apre l’inchiesta
Marco Carra salvato in extremis in casa da un’amica. Già dimesso con i familiari. L’impianto da cui è avvenuta la fuga era nuovo: installato pochi giorni prima
di Nicola CorradiniMANTOVA. Con il passare delle ore emergono maggiori e importanti particolari sulla fuga di monossido di carbonio che venerdì 11 novembre ha gravemente intossicato il consigliere regionale Marco Carra, avvocato, 52 anni. Innanzitutto la caldaia da cui è fuoriuscito il gas: l’impianto era nuovo, installato da un’impresa pochi giorni fa.
Riferiscono i familiari che i vigili del fuoco hanno individuato l’origine della fuga di monossido: si tratta di una tubatura vicino al foro d’uscita delle emissioni. I vigili del fuoco hanno sigillato la caldaia. Cosa significa? Che dovrà essere verificato se ci sono stati errori nell’installazione o se ci sono pezzi difettosi. In altre parole scatterà un’indagine da parte dell’autorità giudiziaria per capire la causa di una perdita che poteva avere conseguenze tragiche.
[[(gele.Finegil.Image2014v1) Marco Carra]]
Sono intanto migliorate ulteriormente le condizioni del consigliere regionale Marco Carra, avvocato di 52 anni, intossicato dalle inodori esalazioni del monossido di carbonio emesse dall’impianto di riscaldamento, nuovo di zecca, del suo appartamento. Il consigliere, dopo essere stato trattato in camera iperbarica all’ospedale di Villafranca e trasferito al Poma è stato dimesso sabato sera.
Buone anche le condizioni dei familiari che lo hanno soccorso e che pure hanno respirato, seppur in dosi inferiori, il micidiale gas. La cognata, la madre e le due figlie di 14 e 16 anni sono state dimesse poche ore dopo il ricovero per controlli. Solo la più piccola è stata trattenuta nel reparto di pediatria del Poma fino a sabato mattina per motivi precauzionali. Nessuna conseguenza nemmeno per l’amica (il consigliere non ha compagne, come erroneamente scritto nell’edizione di ieri) che per prima si è accorta della gravità delle condizioni dell’avvocato e che ha dato l’allarme.
Il consigliere aveva avvertito i sintomi dell’avvelenamento, ma non poteva immaginare che di questo si trattasse. Ai familiari e agli amici aveva parlato di sintomi influenzali. Tanto da informare la segretaria del Pd, Antonella Forattini, che non avrebbe partecipato a un’iniziativa a Gazzuolo prevista per la serata. Ne aveva parlato anche con un’amica, Anila Kaja, che avrebbe dovuto andare con lui. Amica a cui deve molto, perché nel pomeriggio lo ha risentito al telefono per sapere come stesse. «Parlava in modo strano e ho deciso di andare a casa sua a verificare la situazione» racconta. Lo ha trovato a svenuto terra. Ha chiamato i familiari e avvertito il 118. Sono stati i sanitari ad accorgersi del gas grazie al rilevatore di cui sono dotati i soccorritori. Ieri sono arrivati auguri di pronta guarigione da amici e esponenti politici come il deputato Carra del Pd, la Forattini e l’assessore regionale leghista Fava.
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