Cibi scaduti in carcere? Scatta la protesta degli agenti
Sul sito del sindacato Alsippe è apparsa la lettera inviata al direttore del penitenziario di Mantova: alimenti scaduti, alcuni da più di un mese, in cattivo stato di conservazione e alcuni maleodoranti
MANTOVA. La protesta degli agenti di polizia penitenziaria del carcere di Mantova aderenti al sindacato Alsippe (Alleanza sindacale polizia penitenziaria) viaggia sul web.
Nei giorni scorsi sul sito internet del sindacato è apparsa una lettera indirizzata al direttore della casa circondariale di Mantova, Rossella Padula, in cui si parla di alimenti scaduti nella mensa degli agenti, con cibi in cattivo stato di conservazione.
«In data 19 novembre – si legge nella lettera – da un controllo effettuato legittimamente dalla commissione controllo Mos (mensa obbligatoria di servizio) nei locali di conservazione degli alimenti della mensa, è stata riscontrata la presenza di una grande quantità di alimenti scaduti, alcuni da più di un mese, e di alimenti in cattivo stato di conservazione, alcuni maleodoranti. Alla luce di quanto sopra si chiede di conoscere: i provvedimenti che si intendono adottare nei confronti della ditta fornitrice il servizio e quali ulteriori accertamenti saranno effettuati per verificare se la prassi di conservazione e somministrazione degli alimenti sia sempre stata quella riscontrata in data 19 novembre».
La mensa degli agenti è gestita da una ditta esterna, che ha ottenuto l’appalto dal Provveditorato della Regione Lombardia. Sul caso è stata informata anche l’Ats. Sono in corso accertamenti amministrativi e igienico-sanitari.
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