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Il primo consiglio contro i virus: «Lavarsi le mani»

Sul sito internet del Ministero della Salute è possibile reperire alcuni consigli utili per prevenire la diffusione dell'influenza e delle forme parainfluenzali

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MANTOVA. Sul sito internet del Ministero della Salute è possibile reperire alcuni consigli utili per prevenire la diffusione dell'influenza e delle forme parainfluenzali. «La trasmissione del virus dell’influenza si può verificare per via aerea, attraverso le gocce di saliva di chi tossisce o starnutisce – spiega un paragrafo elaborato dall’Ufficio prevenzione malattie trasmissibili della Direzione generale della prevenzione sanitaria – ma anche attraverso il contatto con mani contaminate dalle secrezioni respiratorie. Per questo, una buona igiene delle mani e delle secrezioni respiratorie può giocare un ruolo importante nel limitare la diffusione dell’influenza».

Di recente il Centro europeo per la prevenzione e il controllo delle malattie ha valutato le misure di protezione personali (non farmacologiche) per ridurre la trasmissione del virus dell’influenza e ha dato alcune raccomandazioni. «La campagna di comunicazione sulla prevenzione dell’influenza dovrà quindi includere informazioni sulle misure non farmaceutiche» sottolinea il ministero.

Tra i messaggi da previlegiare secondo la Direzione generale della prevenzione sanitaria ci sono: l’igiene respiratoria, vale a dire il contenimento della diffusione che deriva da starnuti e colpi di tosse con la protezione della mano o di un fazzoletto, evitando contatti ravvicinati; l’evidenziazione che un gesto semplice come il lavarsi spesso le mani, in particolare dopo essersi soffiati il naso o aver tossito o starnutito, è un rimedio utile per ridurre la diffusione dei virus influenzali, così come di altri agenti infettivi.

«Sebbene questo gesto sia sottovalutato, rappresenta sicuramente l’intervento preventivo di prima scelta ed è pratica riconosciuta dall’Organizzazione mondiale della sanità come una tra le più efficaci per il controllo della diffusione delle infezioni anche negli ospedali».

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