Il welfare si fa dentro casa: via al progetto di vicinato
Cene, gite sul lago e portierato sociale per gli inquilini di Palazzo del Mago. Gli assessori Caprini e Martinelli: «Presto appartamenti per persone fragili»
di Nicola CorradiniMANTOVA. A Palazzo del Mago il primo esperimento di welfare condominiale. Il progetto, la cui preparazione è per la verità in corso da almeno un anno, scatterà nelle prime settimane del prossimo anno e, detto in parole fin troppo povere, prevede l’allestimento di un portierato sociale all’interno del grosso condominio popolare ricavato dal Comune nello storico palazzo di piazza san Leonardo.
«In realtà l’inserimento di un mediatore per sviluppare i rapporti di vicinato tra condomini è solo un aspetto del progetto - spiegano gli assessori Andrea Caprini, al welfare, e Nicola Martinelli, ai lavori pubblici - Già da un anno abbiamo iniziato a coinvolgere gli inquilini in iniziative di socializzazione, come un paio di cene, un gita sul lago e altro. Abbiamo coinvolto Aster, che gestisce le case comunali, e associazioni come la Fondazione Mazzali, il Csvm. ma anche la parrocchia, l’Arci Virgilio e altre. Assieme abbiamo creato gruppi di lavoro per prevedere momenti di socializzazione, sviluppare rapporti di vicinato e abbiamo anche preso in mano il discorso sicurezza, visto che diversi inquilini non si sentono tranquilli. È un percorso che stiamo facendo con gli abitanti. Sono una quarantina quelli che hanno preso parte alle riunioni per predisporre il progetto che si affiancherà alla ristrutturazione degli ampi spazi comuni del palazzo».
Il Palazzo del Mago ha 84 alloggi. Su 184 inquilini, 44 vivono da soli: si tratta di persone anziane. «Vogliamo - dicono Martinelli e Caprini - utilizzare il cortile, alcuni ampi locali presenti nel palazzo e il teatro delle Capuccine per organizzare momenti collettivi, come feste, intrattenimento, ginnastica. Si tratta di creare un tessuto sociale dove si possano sviluppare rapporti di vicinato e collaborazione tra gli inquilini, che spesso vivono quasi nell’isolamento». Il progetto ha ricevuto il finanziamento della Fondazione Cariverona (30mila euro) a cui il Comune aggiunge 13mila euro. «In un anno, attraverso una figura specializzata di mediatore che sarà presente nel condominio vogliamo gettare le basi di un nuovo modo di vivere nel palazzo» dicono i due assessori.
La sperimentazione rientra in un pacchetto di interventi legati a welfare e casa. Gli altri due progetti sono quelli della destinazione di alcuni appartamenti in Valletta Valsecchi a persone in difficoltà dopo divorzi o separazioni e una convenzione con la cooperativa Speranza per l’utilizzo di sei minialloggi per persone fragili a ridosso del centro realizzato dalla coop nell’ex saponificio di Borgochiesanuova. Quest’ultimo progetto entrerà nel vivo in gennaio.
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