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«La Tav aiuta il partito degli affari e nuoce ai pendolari»

Dibattito allo spazio “La Boje” con l'attivista Nicoletta Dosio

Luca Scattolini
1 minuto di lettura
(ansa)

MANTOVA. «In opposizione alle misure restrittive che mi sono state imposte dal tribunale di Torino, voglio portare dappertutto le vicende della nostra lotta». Così si è espressa Nicoletta Dosio, attivista No Tav della Val Susa in occasione del No Tav Tour, che vuole raccontare la lotta territoriale contro l’alta velocità, la devastazione ambientale, la speculazione edilizia e le infiltrazioni mafiose e al tempo stesso informare sulle misure cautelari preventive emesse dal Tribunale di Torino nei confronti degli attivisti No Tav e che domenica pomeriggio ha fatto tappa nello spazio sociale La Boje di Borgochiesanuova.

«Per questa opera inutile sono stati spesi tanti soldi a scapito delle linee locali sempre più decimate e dei servizi veramente utili per la collettività – prosegue la Dosio. – Chi ne trae vantaggio è solamente il partito trasversale degli affari».

Durante l’incontro è stato proiettato il docufilm “Archiviato; l’obbligatorietà dell’azione penale in Val Susa", nato dall’esigenza di raccontare uno dei molteplici risvolti giudiziari legati alla lotta popolare valsusina, e hanno partecipato esponenti del comitato No Tav Desenzano del Garda. «La linea è già arrivata a Brescia e entro quest’anno dovrebbero partire i primi cantieri nelle zone collinari a pochi chilometri dal lago di Garda» afferma Paolo Zanollo dei No Tav di Desenzano (del comitato No Tav Brescia-Verona). «Questo sarà un danno per il turismo e per le coltivazioni, soprattutto per le produzioni vinicole. Il Comune di Desenzano si è dichiarato No Tav anche se non aderisce alla nostra lotta; anche l’associazione albergatori di Desenzano e Sirmione si è espressa contro l’opera anche se negli ultimi tempi ha cambiato idea chiedendo che si faccia una fermata a San Martino della Battaglia, territorio di Desenzano».

 

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