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Mesi di furti al cimitero, ladra si pente e restituisce il bottino

Nel piazzale del camposanto trovati dieci sacchi con la refurtiva, All’interno fiori e statue rubati dalle tombe. In arrivo quattro telecamere

di Giancarlo Oliani; di Giancarlo Oliani
1 minuto di lettura
I sacchi trovati nel piazzale del cimitero 

FELONICA. Per mesi dalle tombe sono spariti fiori, statue e vasi. Decine di famiglie, dal novembre scorso, hanno subito vergognose razzie e, disperate, si sono rivolte al sindaco e ai carabinieri affinché mettessero fine allo scempio. Sopralluoghi a sorpresa, appostamenti e controlli quasi giornalieri non avevano dato nessun esito. Fino a ieri mattina quando il custode entrando nel piazzale s’è trovato davanti una decina di sacchi. All’interno tutti gli oggetti rubati in questi mesi nel camposanto. E a restituirli non può che essere stato il ladro, forse spaventato dalla rabbia montante della gente, forse pentito del gesto.

Una parte dei fiori sotratti dal cimitero 

«Per tanto tempo abbiamo cercato di sorprenderlo - commenta la sindaca Annalisa Bazzi -. Inutilmente. Le denunce dei furti erano quasi giornaliere. Ieri la sorpresa».

«Chi ha violato i sepolcri è sicuramente qualcuno che abita in paese - aggiunge il primo cittadino - e credo anche che sia una donna. Un uomo non va a rubare fiori di plastica o statue di madonne. Tutt’al più rame. È una persona con grossi problemi psicologi e che deve avere avuto un forte ripensamento o pentimento per aver ferito negli affetti più cari così tanta gente». O forse l’ha fatto per paura. Paura di essere scoperta. A Felonica l’argomento era all’ordine del giorno e la rabbia della gente ormai si toccava con mano.

Le statue rubate 

E così ecco che ieri mattina ricompaiono gli oggetti, contenuti all’interno di sacchetti neri di plastica e in parte depositati all’interno dei bidoni del secco.Sono stati tutti recuperati e riposti su alcuni tavoli all’ingresso del municipio. In questo modo i derubati potranno riavere il maltolto. «Terremo aperto il comune proprio per consentire alle famiglie di riconoscere i loro oggetti».

Questi mesi di furti continui hanno indotto l’amministrazione ad installare nel cimitero quattro telecamere, due per ogni ingresso. I carabinieri, in diverse occasioni, si erano anche nascosti tra le tombe per cogliere di sorpresa la ladra ma, come già accennato, era tato tutto inutile.

Il gran numero di sacchi contenenti gli oggetti sono stati riportati sul piazzale con un’auto o un furgone. Nel primo caso la ladra deve aver fatto più di un giro nel corso della notte. Incubo finito? Difficile dirlo. Chi per mesi ha razziato le tombe potrebbe rifarlo di nuovo perché il gesto ha tutte le caratteristiche di un disagio psichico.

I carabinieri sono comunque al lavoro per dare un nome e un volto al profanatore di tombe, un nome che potrebbe spuntare molto presto. (Ha collaborato Amos Golinelli)

 

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